Il personale della Questura di Brindisi, coadiuvato dai Reparti Prevenzione Crimine di Lecce, Bari e San Severo, con l’ausilio di unità cinofile, ha eseguito nella notte un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Gip del Tribunale di Brindisi, nei confronti di 6 persone, 5 in regime di custodia cautelare in carcere e una in regime di custodia domiciliare, con l'accusa di detenzione, spaccio di sostanza stupefacente e di estorsione.
L’attività di indagine, condotta dal Commissariato di Polizia di Ostuni, ha consentito di smantellare un gruppo criminale dedito alla commissione di reati di cessione, vendita, spaccio di sostanze stupefacenti e intimidazioni poste in essere con metodo “intimidatorio-estorsivo”, al fine di conseguire il profitto delle precedenti cessioni di sostanze stupefacenti. L’attività di indagine è stata denominata “Rosy Abate”, così come si faceva chiamare Maria Moro, una dei destinatari della misura custodiale in carcere, facendo chiaro riferimento alla protagonista della famosa fiction televisiva. Il gruppo criminale ha dimostrato un alto livello di organizzazione e con ruoli ben delineati. Le intimidazioni poste in essere per recuperare le somme dovute dagli acquirenti della droga, consistevano in minacce di vario tipo, da quella di impossessarsi dell’auto del debitore, a quella di incendiarie, fino a vere e proprie aggressioni fisiche. Le indagini hanno avuto origine da investigazioni relative all’esecuzione di una misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, eseguita nei confronti di uno degli indagati. L’approfondimento investigativo, sin dalle prime battute, ha consentito di appurare che, Donato Greco, seppure già in regime di custodia cautelare in carcere, ha continuato a portare avanti l’attività illecita di spaccio di stupefacenti, del tipo cocaina ed eroina, avvalendosi della collaborazione della compagna, Maria Moro. Le indagini hanno fatto luce anche sulla rete di pusher alle dirette dipendenze della coppia Greco-Moro, nonché sui soggetti che avevano il compito di recuperare i crediti avanzati dalla coppia, con l’utilizzo di minacce e violenze. Il gruppo criminale era costituito da Donato Greco, 50 anni, ostunese, considerato il capo che, nonostante durante l’attività investigativa fosse in carcere, impartiva direttive alla compagna Maria Moro, su come condurre il traffico illecito, sui fornitori a cui rivolgersi, sulle azioni intimidatorie-estorsive da porre in essere e sui soggetti da interessare a tal fine; Maria Moro, 48 anni, ostunese, dopo la sottoposizione a misura cautelare del compagno Donato Greco, ha condotto le operazioni di traffico illecito di sostanze stupefacenti e di recupero crediti al suo posto; Rocco Cantoro, 37 anni, ostunese, uomo di fiducia della coppia che aiutava la Moro nell’attività illecita e nel recupero delle somme a credito della coppia; Francesco Cirasino, 38 anni, ostunese, si occupava dell’attività di “recupero crediti” con condotte anche estremamente violente; Fabio Giuseppe Farina, 29 anni, ostunese, con il ruolo di “pusher” alle dirette dipendenze della coppia; Martino Barba, 50 anni, cegliese, protagonista di numerose cessioni di sostanza stupefacente. Il gruppo criminale, capeggiato da Greco, gestiva notevoli quantitativi di droga, destinata in particolare ai comuni di Ostuni, Ceglie Messapica e aveva rapporti con altre reti criminali operanti anche in altre regioni, come dimostrato dall’arresto in flagranza della Moro e di Cantoro nel marzo del 2020, di ritorno dal capoluogo campano con un consistente quantitativo di cocaina. Tutti i risultati dell'operazione sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa in Questura.