Avremmo voluto inoltrare un comunicato di saluto festoso ed augurale a tutti i lavoratori e le lavoratrici della nostra provincia, ma non ci è sembrata l’occasione giusta per farlo.Utilizziamo per queste poche righe celebrative della giornata della “festa dei lavoratori” un tono sobrio, unito alla preoccupazione per tutti quelli, e sono tantissimi, che non hanno molti motivi per festeggiare.
Purtroppo il mondo del lavoro continua ad essere afflitto da piaghe difficili da sanare, quali la mancanza di lavoro per tutti, soprattutto donne e giovani, dalla precarietà, dal lavoro sottopagato, dal rischio di perdita di diritti conquistati nei decenni, a fronte di piaghe quali la globalizzazione e la delocalizzazione, che ci privano di gran parte del tessuto industriale spostato in paesi dove il rispetto dell’ambiente e della qualità del lavoro della persona passano in secondo piano rispetto alla produttività, all’occupazione, al pil degli stati ex emergenti, oggi vere tigri economiche.
Tutti i fenomeni umani hanno un inizio ed una fine, e noi riconosciamo gli sforzi fatti dal Governo per difendere salari ed occupazione, difesa del “made in Italy” e accordi bilaterali, a difesa delle nostre produzioni, ma tutto questo non basta, e bisogna fare sempre di più.
Venendo alla nostra realtà locale, la situazione è ancora peggiore, con una zona industriale quasi desertificata, con le chiusure degli impianti di Versalis che mettono a rischio la filiera e tutto l’indotto, e con la Centrale Enel di Cerano che ad oggi resta in stand -by, dove accanto alle notizie confortanti di 50 aziende disposte ad investire, resta intatta la preoccupazione per l’ermetico silenzio della proprietà attuale che non chiarisce le sue volontà, rispetto alla bonifica ed all’abbandono del sito, o alla continuazione della gestione dello stesso.
Ulteriori note dolenti porto ed aeroporto, con il primo - che negli anni è restato al palo a causa di conflitti tra enti, mentre i porti vicini e concorrenti si infra strutturavano pesantemente, - ed oggi ci fanno concorrenza spietata, e l’aeroporto, che pur essendo per posizione e lunghezza delle piste tra i più sicuri in assoluto, soffre la vicinanza di quello di Bari, molto più attenzionato negli anni da parte della regione Puglia, con un numero di rotte infinitamente minori rispetto al capoluogo di Regione, e messo in pericolo ulteriore dalla volontà di Grottaglie, - nato come aeroporto militare, e poi frutto di accordo con il territorio di Brindisi per lasciare all’aeroporto del Salento i voli, ed a Grottaglie le lavorazioni dei Boeing, accordo saltato stante la volontà dei tarantini di “volare” ad ogni costo, non accontentandosi della nuova ultima vocazione di “Spazioporto”.
Brindisi Multiservizi alle prese con un difficile piano di rilancio aziendale che ne esorcizzi la consegna dei libri contabili in Tribunale e la chiusura, e comparto edile fermo per i ritardi su PUG, PPTR, Piano della Costa, strumenti urbanistici senza i quali diventa impossibile programmare la città del futuro ed il suo sviluppo, soprattutto lungo la costa.
Davvero tante le vertenze aperte, davvero pochi i motivi per festeggiare.
Siamo tutti impegnati, ai vari livelli, nella soluzione dei problemi fin qui accennati, e pertanto al parco messaggio di augurio per la festa del Primo Maggio, uniamo l’esortazione a lavorare senza divisioni nell’interesse del territorio e dei lavoratori, con la speranza che cuori e menti possano essere illuminati e vedere nel buio delle tante vertenze la luce della soluzione delle stesse.
Lo dobbiamo a noi, ai nostri figli, e a chi verrà dopo di noi.
Buon Primo Maggio Brindisi, buon Primo Maggio Italia!
Cesare MEVOLI
Segretario Provinciale Confederale