I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brindisi, nell’ambito di una complessa indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno sottoposto a sequestro preventivo alcune infrastrutture pubbliche rientranti nel progetto di completamento della security, edificate nel Porto di Brindisi tra il 2015 e il 2016. Si tratta di un tratto della nuova strada di collegamento tra il terminal di Costa Morena e quello di Sant’Apollinare, di una tettoia in ferro e cemento armato edificata in corrispondenza dei locali, anch’essi di nuova realizzazione, che avrebbero ospitato gli Enti deputati ai controlli doganali e di sicurezza, e di un muro di contenimento che costeggia la carreggiata. Posto sotto sequestro inoltre, nella medesima area, un ponte edificato per il superamento del canale denominato Fiume Piccolo.
Gli accertamenti delegati dalla Procura alle Fiamme Gialle, hanno fatto emergere abusi edilizi nonché svariate ipotesi di falso in atto pubblico. Secondo gli inquirenti, l’edificazione delle opere pubbliche sequestrate, sarebbe potuta avvenire solo dopo il rilascio dei titoli abilitativi, urbanistico e paesaggistico, da parte degli Enti competenti. L’attività segue al sequestro, in quel caso probatorio, disposto dall’Autorità Giudiziaria inquirente nello scorso mese di febbraio, di diverse particelle immobiliari in località “Punta le Terrare”, sede di insediamento protozoico di rilevanza archeologica nazionale, su cui erano state edificate opere pubbliche carenti dei titoli autorizzativi necessari, nonché in parte interessate dallo sversamento incontrollato di rifiuti. Le ipotesi di reato sostenute dagli inquirenti, in quest’ultimo caso, riguardavano reati connessi alla gestione non autorizzata di discariche, abusivismi edilizi e frodi nelle pubbliche forniture.