Dall’alba di questa mattina, in Carovigno (BR) e Mesagne (BR), Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni (BR), collaborati nella fase esecutiva da personale del Comando Provinciale di Brindisi e dell’11° Reggimento “Puglia”, nonché da un elicottero del 6° elinucleo e da unità cinofile stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di 15 soggetti (6 in carcere e 9 ai domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché di reati in materia di armi e contro il patrimonio (prevalentemente furti in abitazione).
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I Carabinieri della Stazione di Ostuni al termine degli accertamenti, hanno deferito in stato di libertà un 42enne bracciante agricolo di nazionalità albanese domiciliato in Ostuni, per procurato allarme ed interruzione di pubblico servizio. Nello specifico verso le ore 12.45 di ieri i militari nel corso di un servizio di pattuglia hanno notato nelle immediate adiacenze della porta di accesso al bar della stazione ferroviaria di Ostuni una valigia abbandonata. Il fatto li ha insospettiti, il manufatto del tipo semirigido di colore marrone in similpelle da un primo speditivo accertamento non è risultato appartenere ad alcuno degli astanti. Pertanto per fugare ogni sospetto è stato attivato il previsto protocollo di circostanza, è stata subito attivata la “squadra antisabotaggio” del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce. Nel contempo si è provveduto a mettere in sicurezza l’intera zona evacuando l’area e facendo interrompere il transito dei convogli nei due sensi di marcia. Fortunatamente il tutto è durato circa 40 minuti, dopodiché si è presentato ai militari il distratto bracciante albanese che ha rappresentato di aver involontariamente dimenticato il proprio bagaglio nelle adiacenze del bar dopo essere sceso dal convoglio.
I Carabinieri della Stazione di San Pietro Vernotico hanno deferito in stato di libertà ASUNI Marco 57enne del luogo, attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Nel corso di un controllo l’uomo è stato sorpreso in compagnia di persone estranee al proprio nucleo familiare, violando pertanto le prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria. L’Asuni è stato colpito da provvedimento cautelare agli arresti domiciliari nel novembre del 2013, nell’ambito dell’operazione denominata “Game Over” dei Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi. Attività che ha visto l’emissione di provvedimenti nei riguardi di 45 indagati responsabili a vario titolo di associazione finalizzata alla cessione di stupefacente, reati in materia di armi, estorsione ed altro. Attualmente si trova agli arresti domiciliari dopo aver espiato un periodo di custodia cautelare in carcere.
I Carabinieri della Stazione di Cisternino al termine degli accertamenti, hanno deferito in stato di libertà un uomo titolare di una palestra nella zona, per “ricettazione”, “utilizzo di farmaci al fine di alterare le prestazioni agonistiche”, nonché “importazione di farmaci provenienti da paesi terzi senza la prevista autorizzazione”. Infatti, nel corso di una perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di 2 flaconi contenenti compresse di sostanze anabolizzanti vietate. Le sostanze denominate “ZIONLABS SUB ZERO T5” e “STANO TITAN HEALTHCARE”, illegalmente importate dall’estero sono state sottoposte a sequestro. A chi importa medicinali o materie prime farmacologicamente attive in assenza di autorizzazione, si applicano le stesse pene a cui soggiage il titolare dell’impresa che inizia l’attività di produzione di medicinali o di materie farmacologicamente attive senza munirsi dell’autorizzazione. Sono le sanzioni penali dell’art.147 del decreto legislativo n.219 del 24 aprile 2006, che puniscono con l’arresto da 6 mesi ad un anno e con l’ammenda da 10.000 a 100.000 €.
I Carabinieri della Stazione di Pezze di Greco hanno tratto in arresto COFANO Carlo 37enne del luogo, per il reato di evasione dagli arresti domiciliari. Infatti nell’ambito di un controllo effettuato poco prima della mezzanotte di sabato, l’uomo non è stato reperito nel luogo di espiazione della misura, facendovi poi rientro successivamente. Arrestato dopo le formalità di rito è stato ricondotto in regime di arresti domiciliari. Il Cofano era stato tratto in arresto nel febbraio scorso, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi unitamente ad altre 14 persone ritenute responsabili a vario titolo di detenzione e cessione in concorso di sostanze stupefacenti, ricettazione, tentata esytorsione, rapina, nonché detenzione e porto abusivi di armi da fuoco. L’attività investigativa condotta dai Carabinieri delle Compagnie di Brindisi e Fasano ha permesso di disarticolare 2 distinti gruppi malavitosi dediti al traffico di stupefacenti, sequestrare 6 quintali di marijuana documentandone il trasporto nel territorio nazionale ed individuare i luoghi di occultamento/stoccaggio della stessa.
All’alba di questa mattina, i Carabinieri della Stazione di Oria hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, dottor Giuseppe BIONDI, che ha accolto la richiesta avanzata dal dottor Francesco Carluccio, Pubblico Ministero presso la locale Procura della Repubblica, fondata sulle risultanze investigative rassegnate dall’Arma nei confronti di due rapinatori, ritenuti responsabili in concorso tra loro di due rapine, la prima in un’ attività commerciale di prodotti per la casa e la seconda in una tabaccheria, entrambe commesse in Oria, ad agosto e novembre 2017.
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I Carabinieri della Stazione di Ostuni a conclusione degli accertamenti, hanno deferito in stato di libertà, per il reato di truffa in concorso V.B. 32enne e C.G 35enne, entrambi di Catania. I due truffatori dopo aver messo in vendita su una piattaforma commerciale quattro cerchi in lega per fiat 500 “abart” al prezzo di 580,00 €, hanno riscosso la somma richiesta mediante transazione su carta prepagata “post pay”, senza poi inviare la merce all’acquirente un 34enne meccanico di Ostuni che ha formalizzato denuncia-querela presso la Stazione Carabinieri del luogo. Vani si sono rivelati i tentativi del truffato di contattare i due truffatori.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi, hanno deferito in stato di libertà, per rifiuto dell’accertamento sullo stato di alterazione psicofisica derivante dall’uso di sostanze stupefacenti, uno studente 18enne di Brindisi. Il giovane è stato anche segnalato al Prefetto per violazione della normativa sugli stupefacenti. Nella mattinata di ieri è stato controllato alla guida di un’autovettura intestata al padre, sottoposto a perquisizione personale e veicolare è stato trovato in possesso di 4 involucri di cellophane contenenti marijuana del peso complessivo di 5,5 grammi, due dei quali occultati all’interno della scarpa sinistra indossata e 2 celati sotto il tappetino anteriore lato guida. Il giovane, inoltre, si è rifiutato di sottoporsi ad accertamenti sanitari per verificare l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti. La patente di guida è stata ritirata e il veicolo restituito al congiunto, mentre la sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro.
I Carabinieri della Stazione di Ostuni hanno deferito in stato di libertà per il reato di truffa un 46enne del luogo. L’attività di indagine ha tratto origine dalla denuncia presentata da una pensionata 64enne, la quale nell’atto giudiziario ha dichiarato di aver ricevuto 2 fatture da una società telefonica, relative ad una determinata utenza che non ha mai avuto nella disponibilità. Successivamente alla donna è pervenuta da parte di una società di recupero crediti la costituzione in mora per la somma di 713.96€. Dai conseguenti accertamenti che i militari hanno effettuato è emerso che il denunciato ha lavorato per un certo periodo in un negozio di telefonia della zona dove sono avvenute tutta una serie di transazioni di apparecchi cellulari e attivazioni di schede telefoniche. Pertanto ha utilizzato i dati dell’ignara 64enne, che è stata cliente del negozio, per attivare una scheda a nome della donna, beneficiando nella circostanza di una “promozione commerciale” a seguito della quale ha ricevuto un telefono cellulare “I-PHONE 6S”.