Traffico di droga, ma anche di clandestini tra gli affari delle organizzazioni criminali. E’ quanto emerge nel rapporto che il ministro dell’Interno ha letto e consegnato in Parlamento a titolo di resoconto dell’attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia per il secondo semestre 2016. Secondo il rapporto, la criminalità straniera avrebbe imbastito contatti con la Sacra Corona Unita nella ricerca di scafisti.
“Negli ultimi anni è emerso, come il traffico degli esseri umani sia diventato un ulteriore, importante canale di finanziamento della criminalità straniera operante a livello internazionale, per la cui realizzazione verrebbero utilizzate le medesime direttrici del contrabbando e del traffico di merci illegali”. Il territorio della provincia e della Città di Brindisi continua, a caratterizzarsi per la sostanziale fase di stabilità tra i sodalizi locali. Tuttavia, sembrano affacciarsi sul panorama criminale dell’area neoformazioni delinquenziali, pronte ad organizzarsi secondo le strutture ed i canoni propri dell’associazionismo mafioso. Attualmente, la situazione appare in una fase di relativa calma, sancita dal patto di non belligeranza voluto dai due maggiori sodalizi operanti nella provincia al fine di evitare ulteriori azioni repressive dello Stato Fattore comune a tutte le organizzazioni criminali pugliesi, è il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti dove risultano sempre più frequenti le sinergie operative con la ‘ndrangheta e la camorra, ma anche con realtà criminali straniere, come quella albanese. Gli stabili collegamenti dei sodalizi pugliesi con i Paesi dell’area balcanica, in particolare con l’Albania, continuano ad essere strumentali innanzitutto al traffico di stupefacenti, a quello di migranti e al contrabbando di tabacchi. L’analisi dei sequestri di sostanze stupefacenti e di sigarette di contrabbando transitate, negli ultimi anni, attraverso la descritta “rotta balcanica”, consentono di operare una mappatura, per quanto di massima, dei punti di approdo: - le aree portuali di Bari, Mola di Bari ed alcune frazioni del litorale a sud del capoluogo pugliese – che presentano insenature che ben si prestano a veloci operazioni di caricamento e trasporto su gomma – verrebbero utilizzate per lo sbarco degli stupefacenti, stoccati, poi, in altre località dell’entroterra; - l’area portuale di Brindisi sarebbe, invece, preferita per il contrabbando di tabacchi lavorati esteri.