“Se un consigliere regionale del PD, per altro con la delega alla Protezione civile, mette nero su bianco: <Le donne brindisine rischiano di non poter più partorire nella provincia di Brindisi>. La direzione generale della ASL può fare tutte le smentite che ritiene, ma il dubbio che l’Unità di terapia intensiva Neonatale (UTIN) dell’Ospedale Perrino di Brindisi sia a rischio di chiusura, rimane eccome!
La denuncia del consigliere di maggioranza non può essere certo archiviata come una polemica sollevata dall’opposizione di centrodestra, né Maurizio Bruno può avere interesse ad attaccare il governo regionale. È pur vero che in questi mesi non si capisce niente all’interno della maggioranza di centrosinistra che governa la Regione e che Bruno ha dovuto ingoiare il grosso rospo di nome Fabiano Amati, promosso assessore al Bilancio, ma la verità è che siamo in presenza a una situazione davvero al limite del collasso che difficilmente il nuovo direttore della Struttura Complessa di Neonatologia e UTIN, che entrerà in servizio il prossimo 1° maggio, potrà risanare.
“Insomma, l’UTIN potrebbe anche rimanere aperta - per altro con costi folli visto che la ASL paga con tariffe maggiorate sia professionisti in pensione sia medici provenienti da altre province - , ma ho qualche dubbio che riuscirà a garantire l’assistenza necessaria, visto che le gravide al di sotto della 34 settimana continuano ad essere trasferite presso altre ASL. Inoltre il ricorso ai professionisti esterni non consente la copertura dei turni di reperibilità che di recente sono stati affidati con ordine di servizio della direzione medica ai pediatri in servizio alla Pediatria del Perrino. Per altro vale la pena ricordare che quest’ultima disposizione viola la normativa contrattuale vigente, in quanto la reperibilità è esclusivamente all’interno della UOC in cui si lavora e non può essere contemporaneamente su due reparti.”
29 aprile 2025