Nella giornata di ieri, il personale della Capitaneria di Porto di Brindisi, sotto il coordinamento del “Nucleo Operativo di Polizia Ambientale” (NOPA) della Direzione Marittima di Bari, congiuntamente al personale della prevenzione dell’ambiente ARPA PUGLIA, hanno individuato e messo la parola fine, ad uno scarico in mare di acque di colore scuro intenso, apparentemente carica di solidi sospesi, tipico di acqua mista a carbone, deferendo all’Autorità Giudiziaria i responsabili dell’Impianto Termoelettrico ENEL Produzione e sottoponendo a sequestro preventivo d’urgenza il relativo l’impianto di raccolta acque di dilavamento e meteoriche, regolarmente autorizzato, attraverso il quale però avveniva lo sversamento abusivo.
Nel dettaglio i militari hanno individuato all’interno del porto di Brindisi, precisamente in località Caracciolo, presso lo scarico delle acque di dilavamento e di prima pioggia dell’ENEL Produzione CTE “Federico II, una fuoriuscita abbondante di liquido di colore nero, il quale, aveva interessato lo specchio di mare per una profondità di circa 70/80 mt ed un’estensione di circa 200 mt. Del fatto è stato interessato il dipartimento Arpa di Brindisi, che è intervenuto immediatamente per effettuare il campionamento delle acque. Lo sversamento, considerata la notevole estensione della chiazza, potrebbe aver causato grave danno all’ambiente marino interessato. All’atto dell’accertamento, gli scogli adiacenti allo scarico, risultavano riportare tracce evidenti di colorazione nera dovuta probabilmente allo sversamento in questione. E’ apparso piuttosto evidente che non si trattava di un fenomeno isolato, ma da ritenersi alquanto retrodatato proprio per la particolarità e la virulenza con la quale già visivamente la scogliera si presentava deturpata, con le conseguenze che si possono immaginare sotto il profilo biologico, in particolare per il soffocamento della flora acquatica dovuta alla precipitazione del carbone nei sedimenti marini. L’adozione dei provvedimenti cautelari si è resa necessaria per evitare il protrarsi della situazione di scarico accertata e porre sotto sequestro parte dell’impianto interessato. Del tutto è stato informato il Sostituto Procuratore di Turno dott. Luca MICELI, che ha acquisito il coordinamento delle indagini.