Il 9 febbraio scorso, dopo un blitz effettuato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni, insieme al personale delle Stazioni di Carovigno e Mesagne e con unità cinofile del Nucleo di Modugno, i militari hanno tratto in arresto in flagranza di reato, Marco Vignola 58enne e Giuseppe Vignola, 35enne, entrambi di Carovigno, per il reato di detenzione ai fini di spaccio in concorso di sostanza stupefacente. Gli arrestati, rispettivamente padre e figlio, nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata presso le rispettive abitazioni, sono stati trovati in possesso di un ingente quantitativo di marijuana, per un peso complessivo di oltre 215 kg.
Le indagini tecniche compiute dai Carabinieri del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti, della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bari, hanno certificato che il materiale, costituito da infiorescenze secche della cannabis sequestrata, ha un principio attivo superiore allo 0,6%, equivalente ad un quantitativo totale di principio attivo puro THC pari a 2,446 KG, dal quale è possibile ricavare circa 97.835 dosi medie singole. Il materiale vegetale derivato dalla cannabis, non appartiene alla varietà destinata a scopi alimentari, da utilizzare in cosmesi o in bioedilizia, nè per la fitodepurazione dei siti inquinati, pertanto è da ricomprendere nella disciplina giuridica del testo unico della legge sugli stupefacenti.