L’uscita da Confindustria Brindisi di 4 aziende (con un totale di circa 250 dipendenti)– per quanto spiacevole, ma rientrante nelle fisiologiche dinamiche della vita di un’organizzazione datoriale– non meriterebbe toni così catastrofici e di delirante egocentrismo, se non ci fosse un’evidente strategia denigratoria, con tentativo di delegittimazione (che sarà oggetto di valutazione nelle sedi opportune, con particolare riferimento al pretestuoso rilievo di “tradimento dei valori confederali”) della nostra Associazione.