Abbiamo più volte precisato che il crollo dei consumi di metano in centrali termoelettriche (vedasi i 20.000 Mw di impianti a ciclo combinato chiusi o in riserva) rende non strategica l’arrivo in Italia di grandi quantità di gas. Abbiamo però più volte fatto notare che andava messa in discussione la strategicità del gasdotto Tap prima che si definissero gli accordi internazionali e che si doveva motivare l’opposizione all’approdo in un unico sito nell’ambito dello studio di fattibilità. Tutto ciò non è stato fatto dalle istituzioni contrarie all’approdo a San Foca-Melendugno nelle fasi del procedimento a tale scopo dedicate e risulta, al contrario, come il Sindaco di San Donato ha ulteriormente precisato, che vi fosse un accordo istituzionale in merito al sito prescelto. Abbiamo anche sottolineato che un’opposizione in fase di Valutazione di Impatto Ambientale tecnicamente andava motivata in merito all’impatto o ai rischi di incidente rilevante che l’impianto produrrebbe sul sito prescelto.