Ed ora dopo le centrali a carbone ci becchiamo anche due gasdotti tra i piu'importanti d'Europa che guarda caso arriveranno a Brindisi e s'inseriranno nell'unica rete nazionale che 'e quella della Snam che si trova proprio alla periferia della nostra citta' in contrada Gonnella per poi proseguire verso Mesagne e l'alta Italia.Insomma siamo un popolo predestinato ad accogliere tutto e di piu' senza neppure avere il minimo vantaggio economico da tali occupazioni forzate .Diversi mesi addietro ci siamo occupati di questa vicenda con il professor Magno che illustro ' i
pericoli di tale occupazione e proprio il professionista ricordava come l'arrivo di tanti metri cubi di gas determinera' di fatto una situazione di obiettivo pericolo anche sotto il profilo della sicurezza senza che nessuno si sia mai preoccupato di una simile evenienza.Un fatto di una gravita' assoluta in un periodo come quello attuale dove i segnali di possibikli attentati ci sono dovunque.Non siamo contro il progresso ne' pensiamo di vivere in una isola felice,ma un fatto e' certo perche' Brindisi deve rischiare e quindi lasciare che tutto avvenga sul proprio territorio senza neppure avere la possibilita' di dire la propria in merito a problemi di sicurezza e di controllo del territorio. ?La domanda va girata al governatore Emiliano sempre pronto a cavalcare l'onda favorevole ma mai a dare alla nostra citta' il ruolo che si merita per la sua collocazione geografica ,neppure per merito dei brindisini .E' vero non siamo stati capaci di esprimere in questi cinque -sei anni governi della citta' credibili ,abbiamo avuto piu' commissari noi che tutte le altre provincie pugliesi messe insieme,ma il fatto resta lo stesso e non crediamo che Emiliano si possa sedere alla presentazione dell'ennesimo gasdotto che arriva a pochi chilometri da Brindisi e che passa per il rione sant'Elia, senza sentire il dovere di allertare la citta' e di coinvolgerla in simili scelte.Come sempre tocca ai brindisini difendersi nel migliore dei modi solo mandando a governare la citta' gente valida e foret e che non si lasci condizionare dalla forza contrattuale della regione. Il territorio e' nostro e da noi va difeso -