La Cgil di Brindisi ha chiesto un incontro al Commissario Giuffrè in merito all’impianto di CDR, ad oggi ancora sotto sequestro. Brindisi non può permettersi di avere un impianto realizzato con denaro pubblico, nelle mani dei vandali e senza la concreta prospettiva di ripristino dello stesso.
Questa inattività genera tra l’altro la disoccupazione di oltre 40 lavoratori, oltre che una spesa per il conferimento dei rifiuti ormai insostenibile. Ottimizzare invece le spese per il conferimento dei rifiuti, permetterebbe alla città di considerare l’impianto, oggi visto come un costo, una risorsa per tutti i cittadini. La città, conclude il segretario della Cgil Macchia, potrebbe anche godere del cosiddetto ristoro ambientale destinato proprio ai comuni che ospitano questo genere di impianti.