L’Amministrazione Comunale di Brindisi intende partecipare ad un bando del Ministero degli Interni con un progetto per ristrutturare un immobile pubblico e trasformarlo in un centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. Un luogo sicuro per bambini e ragazzi – massimo 12, prevede il bando – che, senza le proprie famiglie, sono in fuga dalla povertà e dalla guerra. Dopo una valutazione comparativa, l’immobile individuato è la sede dell’ex delegazione al Quartiere Casale, una struttura abbandonata da diversi anni, sulla quale al momento non esistono altre ipotesi di riconversione. La scelta è motivata dai requisiti e dalla localizzazione che, secondo i requisiti del bando, l’immobile da candidare a bando deve possedere.
Il progetto ha mosso un animato dibattito in città, specie tra i residenti del quartiere Casale, alcuni dei quali si sono dichiarati preoccupati e contrari all’utilizzo dell’ex sede della delegazione comunale come centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. L’amministrazione ha organizzato un’assemblea pubblica in strada con i cittadini per evidenziare le ragioni della scelta e l’opportunità di partecipare al bando ministeriale. Le opposizioni hanno soffiato sul fuoco, organizzando anche una manifestazione (a dire il vero scarsamente partecipata) contro il progetto al grido di: giù le mani dall’ex delegazione. Formazioni di estrema destra come Forza Nuova hanno completato il quadro a tinte fosche, sbarcando a Brindisi con striscioni e volantini espressamente razzisti e xenofobi che nulla hanno a che spartire con lo spirito di apertura e di accoglienza della comunità brindisina.
IL CONSIGLIO COMUNALE E L’ACCUSA DI INCOMPATIBILITA
Ieri durante il Consiglio Comunale i consiglieri comunali del centro destra, capeggiati da Massimiliano Oggiano di Fratelli D’Italia, hanno presentato un ordine del giorno contro la partecipazione da parte dell’amministrazione comunale al bando ministeriale. Probabilmente non hanno collegato il fatto che il bando è stato promulgato dal Ministero degli Interni, momentaneamente retto da Matteo Salvini, le cui posizioni sul tema delle migrazioni sono note. Ma tant’è.
Il Consigliere Comunale Massimiliano Oggiano, dopo essersi agitato e aver mostrato i muscoli ad un cittadino nel pubblico (probabilmente dimenticando i suoi ruoli istituzionali di consigliere comunale e di vicepresidente del Consiglio) ha articolato il suo intervento (con non poche inesattezze sul bando e sul progetto) paventando, tra le altre cose, la mia incompatibilità alla carica di assessore per via delle mie attività professionali nel sociale. Ritengo le insinuazioni del Consigliere Oggiano fuorvianti e tendenziose, lesive della mia onorabilità. In particolare, a suo dire, il mio conflitto di interesse deriverebbe da questa circostanza: la Cooperativa Sociale Alveando risulta affidataria di un servizio per minori stranieri non accompagnati collocato nel quartiere Perrino; tale affidamento risale alla gestione commissariale, quindi precedente all’insediamento della giunta di Riccardo Rossi; la Cooperativa Sociale Alveando partecipa, tra le altre cose, al Consorzio di Cooperative Sociali Nuvola; io sono il vicepresidente del Consorzio.
Per cui, un sillogismo strampalato porta il Consigliere Oggiano a sostenere che, non solo sono in conflitto di interesse, ma che in realtà la partecipazione del Comune al bando ministeriale celerebbe una longa manus finalizzata a chissà quale manovra rispetto alla futura gestione del Centro.
La malafede del consigliere comunale Oggiano lo porta ad omettere che:
la Cooperativa Sociale Alveando opera in piena autonomia operativa, gestionale e finanziaria nella gestione dei servizi per minori stranieri non accompagnati del Comune di Brindisi;
Il Consorzio di Cooperative Sociali Nuvola non ha in essere nessun tipo di rapporto convenzionale con il Comune di Brindisi;
Il sottoscritto non ha e non ha mai avuto alcun tipo di rapporto lavorativo con il Comune di Brindisi.
Nè la Cooperativa Sociale Alveando, né il Conzorzio di Cooperative Sociali Nuvola hanno alcun tipo di rapporto con il progetto presentato dal Comune in risposta al bando ministeriale.
I FATTI
Ma facciamo un passo indietro.
Com’è noto, sono il Presidente della Cooperativa Sociale Qualcosa di Diverso di San Vito dei Normanni.
La Cooperativa Sociale Qualcosa di Diverso, per Mission, non gestisce servizi pubblici. La Cooperativa si è occupata in questi anni, attraverso specifiche convenzioni con il Comune di San Vito dei Normanni:
delle attività di autorecupero e gestione del Laboratorio Urbano ExFadda: uno spazio per la socialità e la cultura nato dal recupero di una vecchia fabbrica dismessa che oggi consente di imparare e lavorare a centinaia di ragazzi e ragazze nei campi dell’arte, della cultura, dell’artigianato, della gastronomia, ecc.
dell’avvio del Ristorante Sociale XFOOD: un’attività di impresa sociale nata per fornire un’occasione di apprendimento e di lavoro a ragazzi e ragazze con disabilità
della gestione di XFARM: un’azienda agricola sociale nata dal recupero di terreni confiscati alla mafia.
Sono tutte esperienze condotte a livello locale, nel Comune di San Vito dei Normanni, che hanno ricevuto riconoscimenti e menzioni a livello nazionale ed internazionale. Mi pregio di averle progettate e coordinate e le considero esplicitamente un punto di riferimento come best practice per la definizione delle politiche che stiamo costruendo a Brindisi: il Sindaco mi ha proposto l’incarico di Assessore alla luce delle mie esperienze su rigenerazione urbana, politiche per i giovani, innovazione sociale. Non per prossimità politica o altro.
Andiamo avanti.
La Cooperativa Sociale Qualcosa di Diverso partecipa al Consorzio di Cooperative Sociali Nuvola, l’organizzazione di secondo livello con cui, nel 2014, ha avviato la sperimentazione di XFOOD, il primo ristorante sociale in Puglia in cui ragazzi e ragazze disabili imparano un lavoro e lo mettono in pratica tra i tavoli in sala e tra i fornelli in cucina: un progetto menzionato come modello nella Programmazione del Fondo Sociale Europeo 2007 – 2013. In qualità di Presidente della Cooperativa Sociale Qualcosa di Diverso nel 2016 ho assunto il ruolo di vicepresidente del Consorzio.
Al momento della mia nomina come Assessore del Comune di Brindisi, al fine di dedicarmi a tempo pieno all’esperienza amministrativa nell’esclusivo interesse della comunità brindisina, ho compiuto i seguenti atti:
a partire dal 31 Luglio 2018 ho dismesso i miei ruoli operativi come Project Manager di ExFadda ed ogni altro incarico professionale precedentemente assunto;
in data 13 Agosto 2018 ho presentato le mie dimissioni da Vice presidente del Consorzio di Cooperative Sociali Nuvola;
contestualmente, sempre in data 13 Agosto, ho comunicato, attraverso trasmissione del verbale di assemblea, la fuoriuscita della Cooperativa Sociale Qualcosa di Diverso dal Consorzio di Cooperative Sociali Nuvola.
Questi atti, non dovuti dal punto di vista sostanziale e formale, sono frutto esclusivamente di un eccesso di zelo e sensibilità nei confronti dell’esperienza amministrativa alla quale ho l’onore di partecipare.
A CHI FA PAURA ‘QUIDDU CU LI BRETELLI’?
Questi sono i fatti: nessuna incompatibilità né formale, né morale, né politica.
E allora, Consigliere Oggiano, perché così tanto livore? E’ solo una strumentalizzazione di bassa lega, una messa in scena per agitare i sentimenti di paura, chiusura e odio verso il diverso? Oppure c’è dell’altro? Cosa cela questo accanimento teso a distorcere la realtà? A chi giova? Chi la ispira?
A chi fa paura quello che l’Amministrazione sta facendo? A chi fa paura il percorso di trasparenza, partecipazione e condivisione con la cittadinanza avviato per la gestione dei futuri appalti per 5 milioni di euro per la rigenerazione urbana del Quartiere Paradiso? A chi fa paura l’annullamento del bando lampo per l’affidamento in gestione del complesso monumentale di Palazzo Guerrieri e l’apertura di un percorso partecipato per creare un luogo aperto alle idee dei giovani talenti della città? A chi fa paura lo spostamento del mio assessorato nelle periferie dimenticate della città, storico insediamento elettorale del partito senza bandiera della clientela?
SONO INCOMPATIBILE
Tuttavia, Consigliere Oggiano, lei ha ragione: io sono incompatibile.
Sono incompatibile con gli accenti violenti e diffamatori del suo discorso e delle sue posture in consiglio comunale. Sono incompatibile con ogni forma di corruzione, con il clientelismo e con l’utilizzo a scopi privati della cosa pubblica. Sono incompatibile con il trasformismo, con il cambio di casacca pur di tentare l’assalto alla diligenza. Sono incompatibile con l’inerzia progettuale in cui la città è sprofondata negli ultimi anni. Sono incompatibile con certo passato che vorremmo non tornasse più a Brindisi.
Consigliere Oggiano, si informi su di me, ha sbagliato indirizzo. Io conosco la mia storia, purtroppo ignoro la sua. Qualcosa penso di intuirla dai simboli folcloristici che sfoggia impunemente e che pensavamo appartenere ad un passato buio e lontano: la croce celtica al petto, il braccio teso nel saluto romano. Qualcosa l’ho letta in queste settimane per farmi un’idea più compiuta di lei https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/09/brindisi-fu-sostenuto-dai-mafiosi-ma-non-li-favori-ex-impresentabile-assolto-torna-candidato-alle-comunali/4411057/
Ma credo che in futuro potremo conoscerci meglio: abbiamo 5 anni per confrontarci in Consiglio Comunale e in Città sui progetti per cambiare Brindisi, sui percorsi che stiamo costruendo per creare lavoro per i giovani e servizi alla comunità: mi dia retta, non perda tempo architettando polemiche strumentali che nulla portano al bene dei brindisini.
In me troverà un interlocutore attento e disponibile al confronto, conscio del ruolo che mi è stato affidato dal Sindaco e che cerco di portare avanti con dedizione quotidiana, competenza ed onestà insieme a tutti i colleghi, i consiglieri comunali, dirigenti e funzionari e tutta la cittadinanza.