Appuntamento ieri al Teatro Verdi con lo spettacolo “Dì che ti manda Picone”, ispirato al film diretto da Nanni Loy, uscito nell’84, con Giancarlo Giannini e Lina Sastri, nonché un omaggio al suo sceneggiatore Elvio Porta, scomparso nel 2016. In scena, un bravissimo Biagio Izzo con al suo fianco la bella Rocío Muñoz Morales, che raccontano la storia del figlio di un operaio che per protestare contro la chiusura della fabbrica si diede fuoco davanti al Comune di Napoli. All’epoca bambino, Antonio, interpretato da Izzo, è in questo sequel un uomo adulto, disoccupato, refrattario ad ogni responsabilità e in procinto di avere un figlio, con la compagna, Mara.
Un giorno, un politico senza scrupoli, gli fa una proposta e cerca di convincerlo a candidarsi alla Camera per poterlo poi coinvolgere in una speculazione che prevede lo sgombero di alcuni palazzi occupati da un orfanotrofio, una casa di riposo per anziani e un istituto per non vedenti, destinati a diventare un centro commerciale. La somma di denaro che ricava dall’affare è molto alta, ma Antonio non si lascia abbindolare e, leggendo attentamente i documenti da firmare, riconosce l’inganno La storia, scritta da Lucio Aiello per la regia di Giuseppe Miale di Mauro, è uno spettacolo di denuncia verso la corruzione e la politica sporca fatta di intrighi, in cui anche il più povero dei cittadini, senza volerlo, si ritrova coinvolto. Tutta la commedia, quindi si snoda sul dilemma morale del protagonista, se restare onesto e povero, oppure ricco e corrotto. La pièce, resa leggera e divertente dalla comicità di Biagio Izzo, rappresenta le varie sfaccettature della società italiana, tra personaggi discutibili, politici corrotti e omaggi alla napoletanità, fino all’epilogo in cui, in un divertente susseguirsi di colpi di scena, il protagonista scoprirà di essere migliore di quanto crede, decidendo di far vincere i buoni, utilizzando l’opportunità offertagli, non per arricchirsi, ma per diventare il difensore dei più deboli.