“L’osservatorio nazionale contro la militarizzazione delle scuole e delle università” insieme ad alcune associazioni hanno realizzato nella serata di lunedì 20 gennaio nella sede di Mediaporto a Brindisi un interessante incontro alla presenza di un folto pubblico.
I relatori hanno parlato di come i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno sostenuto con sempre maggiore vigore l’ingresso delle Forze Armate nelle scuole con avvenimenti come quello tenutosi alla caserma Carlotto di Brindisi qualche tempo fa, veramente deplorevole. Siamo coinvolti come città nel regime di guerra, sia attraverso la propaganda bellica rivolta al sistema educativo, sia attraverso l' addestramento delle forze da sbarco ucraine da parte del Battaglione San Marco di Brindisi, come riporta l' articolo che alleghiamo, a firma di Antonio Mazzeo, insegnante, peace-researcher e relatore dell’incontro. Si è parlato di come le Forze Armate hanno il compito di avvicinare le nuove generazioni alla cultura della guerra e allo stesso tempo di prospettare l' arruolamento come possibilità di lavoro, soprattutto al Sud, anche in vista del ripristino della leva obbligatoria. La prospettiva è quella di ricostruire un esercito di massa per compensare l'insufficienza della guerra tecnologica, cosi come sostengono i generali della Nato. I relatori dell'incontro hanno affermato che la Puglia, e con essa la citta di Brindisi, ricopre una parte fondamentale nei programmi di guerra che guardano ad Est fino ad includere la Cina. L’arrivo a Brindisi della nuova portaerei “Trieste" ne è un evidente segnale, unitamente alla presenza delle altre basi e delle fabbriche del complesso militare industriale. L’impegno preso alla fine della serata è quello di coinvolgere le scuole in iniziative di pace, che si contrappongono alla cultura della guerra e al sistema di potere che ne viola impunemente il suo ripudio, come previsto dall'articolo 11 della Costituzione.
Brindisi 21.01.2025