L’annunciato aumento dal prossimo anno della tariffa TARI suscita sconcerto e preoccupazione tra la popolazione. E’ da subito iniziata la caccia alle streghe per individuare le responsabilità di questa ennesima mazzata che sta per abbattersi sulla testa dei brindisini, che già pagavano una delle tariffe TARI più alte d’Italia.
Quanti fanno discendere questo preannunciato aumento dalle percentuali irrisorie della raccolta differenziata raccontano solo una parte della verità. Il motivo principale risiede nelle tariffe che i Comuni sono costretti a pagare agli impianti di trattamento dei rifiuti, tutti di proprietà privata. E con l’obbligo di corrispondere anche gli arretrati a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato che ha giudicato illegittima la decisione a suo tempo adottata dalla Regione Puglia di calmierare i costi di conferimento. Ma il caso di Brindisi è davvero paradossale. La nostra città, infatti, è destinataria di finanziamenti che potrebbero renderla autonoma nel trattamento dei rifiuti. Che, anzi, potrebbe diventare una fonte di guadagno per l’Amministrazione. E’ infatti prevista la realizzazione di un impianto di multimateriale e di un impianto per il trattamento della FORSU con produzione di biogas. Purtroppo nel corso della scorsa consiliatura si è fatta la scelta scellerata di affidare la realizzazione e gestione di questi impianti all’AGER, l’Agenzia Regionale per la gestione dei rifiuti. Che, a sua volta, dovrebbe dar vita ad una società partecipata anche da Acquedotto Pugliese per la realizzazione e gestione di tali impianti. Il risultato è che, ad oggi, nulla è stato fatto ed i privati continuano a farla da padrone nel trattamento dei rifiuti. Occorrerebbe che l’Amministrazione si decidesse a fare la voce grossa con la Regione e a dire ai cittadini come stanno le cose senza assumersi responsabilità che non gli competono. E’ davvero incredibile che oggi molti di quei partiti e di quei movimenti che erano fino a due anni fa forze di governo della città cerchino di addossare alla Giunta Marchionna la responsabilità di quanto sta accadendo. Noi non ci stiamo a finire sul banco degli imputati! Certo almeno per il servizio di raccolta dei rifiuti si poteva fare di più e meglio. Anzitutto incrementare i controlli per scovare quei brindisini che continuano a conferire i rifiuti in modo indiscriminato e senza alcuna separazione tra secco, umido, carta, metalli e plastica. Ma anche e soprattutto per controllare l’attività del gestore del servizio. Del resto si può tranquillamente dire che quello per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è stato un appalto nato male e gestito ancora peggio. L’affidamento fatto ad una azienda che aveva fatto un ribasso folle. La messa a disposizione di un compendio di proprietà del Comune come sede in cui custodire i mezzi ed ospitare il personale in quanto l’azienda ne era priva. La individuazione del Responsabile Unico del Procedimento avvenuta mesi dopo il conferimento del servizio e solo con la nomina del nuovo dirigente del settore ambiente. L’assenza di adeguati controlli. Le sanzioni irrorate e poi incredibilmente “condonate”. E’ evidente che tutto questo andazzo deve avere termine. E’ ancora più necessario, però, che l’Amministrazione batta i pugni e pretenda dalla Regione, da AGER o da chi per essi l’immediata indizione delle gare d’appalto per la realizzazione degli impianti di trattamento di rifiuti previsti, progettati e finanziati per Brindisi senza far ricorso ad armi di “distrazione di massa” coma la ipotetica realizzazione di inceneritori che nessuno vuole.
La Segreteria Cittadina
Il Gruppo Consiliare