La premessa è che nessuno mette in discussione il lavoro svolto dal Nucleo di Vigilanza Ambientale della Regione Puglia, fermo restando che anche su questo vorremmo avere più informazioni dettagliate su quanto prodotto in termini di sanzioni e sequestri elevati. Ma è in ballo il rispetto delle leggi regionali che, a quanto pare, anche la Prefettura ha sollevato.
Una chiarezza indispensabile per non trovarci di fronte ad azioni compiute senza l’adeguata competenza normativa.
“Per questo l’audizione della dirigente, con i gradi di generale, del Nucleo, Ettore, che si è tenuta oggi nella seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Ambiente non è stata esaustiva ed è necessario che vengano auditi l’assessore all’Ambiente Triggiani e il capo dipartimento Garofoli.
“Il quesito posto è semplice: esiste una legge regionale la n. 37 del 2015 che nel 2016 viene modificata a seguito di osservazioni dell’allora Governo, nella quale si legge che la polizia penitenziaria che transita come dipendente della Regione perde la qualifica di polizia giudiziaria. Ma nel 2019 viene redatto un Regolamento, il n. 21, che in totale difformità con la legge regionale riassegna le funzioni. Probabilmente la stessa Prefettura, per questo è indispensabile che sia resa nota la lettera inviata all’Assessorato e al Dipartimento, avrà sollevato qualche incongruenza.
“Quindi in primis è importante capire se e come il ruolo svolto era in ottemperanza alla legge regionale istitutiva del Nucleo e, poi, quali risultati sono stati prodotti visto lo stanziamento annuale (su base triennale) di 500 mila euro. Luned? prossimo Triggiani e Garofoli vengano a fare chiarezza.”
30 settembre 2024