Spettabile Ministro,
Sono trascorsi ormai quattro mesi dall’appello “Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti” con
cui il Presidente della Repubblica invitava la classe politica del nostro Paese ad adottare, con urgenza,
misure immediate per allentare il clima di tensione che si respira nelle carceri italiani, causato
principalmente dal sovraffollamento, dalla carenza di personale e dall’inefficienza dell’assistenza
sanitaria intramuraria.
Le chiediamo un incontro per poter discutere dello stato attuale delle nostre carceri, perché come
Garanti abbiamo una connessione con il mondo degli Istituti penitenziari, rappresentiamo la
complessità sociale, vediamo storie e avvenimenti da diversi punti di vista.
È la Costituzione il baluardo del nostro lavoro, del nostro agire come autorità indipendenti.
C’è in Italia una detenzione sociale, il carcere è diventato un ospizio dei poveri, una discarica sociale.
Nella segregazione dei luoghi, verifichiamo l’incapacità delle pene. Si continua a trasferire il diritto
penale nello strumento fondamentale di risoluzione dei conflitti sociali. In nome della sicurezza sono
aumentate le categorie dei nemici da punire e custodire. La sicurezza non si può semplificare con il
carcere e non può essere declinata solo in termini di prescrizioni e punizioni.
Il carcere è al collasso! Siamo in piena emergenza umanitaria, sia sulle problematiche carcerarie degli
adulti sia sul tema della giustizia minorile.
È nostro dovere istituzionale intervenire al più presto!
Certi della sua sensibilità, attendiamo fiduciosi.
Il Portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà
personale Samuele Ciambriello e il Coordinamento della Conferenza composto dai Garanti
territoriali Bruno Mellano, Veronica Valenti, Valentina Calderone, Francesco Maisto, Valentina
Farina