367 euro: a tanto ammonta la tassa annuale nel 2017 sui rifiuti urbani in Puglia, rispetto ai 300 euro di media nazionale e in aumento (+3,4%) rispetto ai 355€ del 2016. In testa Trani (496 euro), che registra anche l’incremento maggiore rispetto al 2016 (+8,8%), seguita da Brindisi (376 euro). Crescono i livelli di raccolta differenziata: nel 2016, dati ISPRA, siamo arrivati a livello nazionale al 52,5% (+5% rispetto al 2015), stabile lo smaltimento in discarica che nel 2016 si attesta al 25%. In Puglia si registra una percentuale di raccolta differenziata pari al 34,3% (+4,2 % rispetto al 2015).
E’ questo il quadro che emerge dalla annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per il decimo anno consecutivo ha realizzato un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento nel 2017 una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. L’indagine completa è disponibile sul sito web www.cittadinanzattiva.it.
“Quest’anno la nostra indagine, che da più di 10 anni monitora l’andamento delle tariffe applicate al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani e fornisce informazioni utili alla cittadinanza, si inserisce in un contesto paradossale in cui molti Comuni hanno sbagliato il calcolo della spesa dovuta, nel passaggio da Tarsu a Tia, a Tares e quindi a Tari, determinando così una spesa molto più onerosa per alcune famiglie”, commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Ancora più paradossale è che, dichiarato l’errore, si lasci comunque, come stabilito dalla recente Circolare del MEF, l’onere della ricostruzione dei calcoli corretti ai cittadini, che hanno già subito i danni degli errori, al fine di poter richiedere il rimborso delle somme indebitamente pagate. Chiediamo che quanto meno i Comuni diano sostegno alle famiglie nei calcoli di quanto effettivamente queste avrebbero dovuto pagare”.
Città |
TARI 2017 |
TARI 2016 |
Variazione % 2017/2016 |
Andria |
€ 337 |
€ 317 |
6,3% |
Bari |
€ 359 |
€ 345 |
4,1% |
Barletta |
€ 380 |
€ 380 |
0,0% |
Brindisi |
€ 376 |
€ 376 |
0,0% |
Foggia |
€ 353 |
€ 330 |
7,0% |
Lecce |
€ 281 |
€ 281 |
0,0% |
Taranto* |
€ 352 |
€ 352 |
0,0% |
Trani |
€ 496 |
€ 456 |
8,8% |
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio prezzi e tariffe, 2017
*Tariffe 2017 non deliberate al momento di redazione del presente dossier, si riportano quelle relative al 2016
Città |
Produzione pro capite rifiuti urbani kg/ab/anno 2016 |
Raccolta differenziata 2016 |
Bari |
596 |
37,2% |
Brindisi |
506 |
26,4% |
Foggia |
471 |
17,6% |
Lecce |
516 |
37,1% |
Taranto |
517 |
16,4% |
Fonte: Cittadinanzattiva su dati Legambiente (Ecosistema Urbano 2017)
La Campania è la regione più cara (418 euro annui), il Trentino Alto Adige quella più economica (197 euro). L’incremento maggiore invece in Abruzzo (+6,5%), in particolare a Chieti dove la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti è salita a 338 euro rispetto ai 270 del 2016 (25,2%).
Confrontando i singoli capoluoghi di provincia, Belluno si conferma la città più economica (149 euro all’anno), mentre a Cagliari spetta il primato di più costosa (549 euro).