“Se la Pac passasse così com’è, con un 15% di trasferimenti in meno rispetto al periodo 2014-2020, in Puglia sarebbero a serio rischio non solo le aziende ma una parte dei 900mila posti di lavoro del comparto agroalimentare”. È quanto sostenuto da Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia, a margine dell’insediamento del Tavolo regionale per esaminare la Pac indetto dall’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia.
Con la nuova Politica agricola comune (Pac) per l’agricoltura italiana la riduzione totale prevista dei trasferimenti ammonta, fino al 2027, a 6,2 miliardi di euro, il 15% in meno sul periodo precedente 2014-2020, una riduzione che andrebbe a ricadere su tutte le regioni. Un dato che rende impossibile, secondo Confagricoltura Puglia, sostenere le prossime sfide per l’agroalimentare pugliese con una politica che invece di investire sull’agricoltura, disinveste.
La Puglia è la regione italiana nella quale si assume più manodopera agricola, l’8,22% del totale di tutto il Paese. Il settore impiega nella regione oltre 882mila lavoratori agricoli e le giornate agricole nell’olivicoltura occupano 90mila lavoratori a tempo pieno. Numeri importanti, che lo diventano ancora più se si paragonano all’industria: il settore auto in tutta Italia ne occupa 1/5, circa 165.000 lavoratori. La nuova Pac, così come strutturata, penalizzerebbe le aziende più competitive. Una situazione inaccettabile per Confagricoltura Puglia, che ha chiesto all’assessore Pentassuglia di rigettare tale impostazione.