L’ennesima tragedia in mare registrata lungo il litorale nord di Brindisi, nella giornata di Ferragosto, riaccende i riflettori sulla necessità che sia garantita maggiore sicurezza nelle spiagge libere.
Non è la prima volta, purtroppo, che commentiamo episodi tragici come quello avvenuto nella giornata di ieri basti pensare all’annegamento qualche anno fa, sempre nell’area ex Lido Poste, di un nostro ragazzo 15enne. In quell’occasione furono in quattro a rischiare la vita. Non è più accettabile che il destino dei bagnanti sia legato alla prevenzione ed alla disponibilità del servizio di salvamento attivo nei lidi privati o nel peggiore dei casi ai tempi di soccorso dei sanitari, considerata la distanza tra il presidio ospedaliero più vicino, l’Ospedale Perrino, e la litoranea Nord. Per quanto sopra, alle reiterate richieste di applicazione dell’ordinanza balneare della Regione Puglia, inoltrate in questi anni al Comune di Brindisi senza riscontro, per l’attivazione del servizio di salvamento e non solo, riteniamo utile avviare una campagna di sensibilizzazione per l’apertura sul litorale nord di un punto di primo soccorso che riduca, in caso di emergenza, i tempi di intervento, cruciali ai fini del salvataggio di una vita umana o danni permanenti, e che rappresenti un importante punto di riferimento sanitario per migliaia di residenti e bagnanti. Un appello che speriamo venga accolto dalla politica e dalle autorità sanitarie. Concludiamo la nostra nota con un apprezzamento rivolto agli addetti al servizio di salvamento del Lido Oktagona per la professionalità e la passione messa in campo per salvare una vita umana e per l’intensa attività di prevenzione, anche al servizio della spiaggia libera, che quotidianamente evita tragedie simili