Dai verbali del Cts al lockdown, dal Recovery Plan alla questione migranti. Di questo e molto altro si è parlato questa sera a Ceglie Messapica a La Piazza, la rassegna politica organizzata dal direttore di Affariitaliani.it Angelo Maria Perrino, con ospite il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il premier ha partecipato per la terza volta all'evento di Affaritaliani.it, dopo una serie di incontri nel pomeriggio con il prefetto Umberto Guidato, il commissario prefettizio Erminia Cicoria e il presidente della Provincia e sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, con il quale si è parlato del Contratto Istituzionale di Sviluppo e del processo di decarbonizzazione, con la necessità, per la città di Brindisi, di accedere ai fondi del Just Transition Fund. "Ho apprezzato molto il suo interesse ad avere notizie, non di circostanza ma reali, teso a dare risposte concrete- ha commentato Rossi. "Ci siamo lasciati con l'impegno a dare il giusto spazio sia con il Cis che con il Jtf alla città di Brindisi ed un invito a venirci presto a trovare a Brindisi”.
Conte ha poi incontrato, sempre presso il Municipio di Ceglie, i rappresentanti di un’associazione di Taranto, la “Genitori Tarantini-Ets”, che si occupa delle conseguenze sanitarie e ambientali dello stabilimento ex Ilva. Al premier, è stata consegnata una lettera con 5060 firme di liberi cittadini e di 54 associazioni, con la richiesta di un incontro ufficiale, a Taranto e in cui si ribadisce la volontà di una soluzione definitiva della vicenda Ilva, che per le associazioni si traduce nella chiusura delle fonti inquinanti. La vita umana, dicono, è il valore assoluto al quale si deve la massima attenzione. Tutto il resto viene dopo. Conte si è poi spostato in piazza dove ha risposto alle domande del direttore del quotidiano online Affaritaliani.it su tutti i temi caldi del momento. Sulla gestione della crisi pandemica il Presidente del Consiglio non ha dubbi sul suo operato. "Abbiamo preso delle decisioni, anche i famosi Dpcm a monte avevano dei decreti legge e li abbiamo assunti sempre avendo alla base le valutazioni di tutti gli esperti, con grande condivisione di tutti i ministri e dei rappresentanti degli enti locali. Le decisioni, ha ribadito Conte, le abbiamo sempre prese con grande ponderazione e responsabilità".
"ll lockdown nazionale è troppo severo? Io vorrei ricordare che dopo il verbale del giorno 7 del Cts, quando il Cts si è convinto che ci voleva una misura più radicale per Alzano e Nembro, è successo un fatto nuovo, che molti si sono recati da Nord a Sud. A quel punto abbiamo ritenuto fosse prioritario mettere in sicurezza il Sud, che significava mettere in sicurezza il Paese. E di questo sono orgoglioso. Il bilancio lo farò alla fine, ha detto il premier, ma nelle ultime settimane il bilancio lo stanno facendo tanti quotidiani internazionali e mi sembra sia positivo. Ed è motivo di grande orgoglio. E se questo bilancio è positivo è merito di tutti voi. Il rispetto delle regole ci è costato molto ma se possiamo essere additati come modello per altri Paesi questo è un grande obiettivo". Quanto ai verbali, "quando c'è un processo decisionale così delicato, ha spiegato Conte, io rivendico che quei verbali restino riservati. Ma non significa secretati, non ho mai posto un segreto di Stato. E vi annuncio che sono il primo che consentirà la pubblicazione di tutto, non abbiamo nulla da nascondere".
Su possibili rischi di un nuovo ritorno del virus in autunno, Conte ha poi detto che non si può certo prevedere, ma ovviamente dobbiamo evitare di tornare in una situazione di difficile controllo e continuare quindi ad osservare tutte le precauzioni del caso. Sui tempi del vaccino poi, ha detto il premier: "se mi dovessero confermare queste proiezioni ottimistiche c'è la possibilità di mettere il vaccino presto a disposizione di tutti e anche di altri Paesi Ue." Il premier ha quindi ricordato le misure intraprese anche nell’ultimo decreto di Agosto per sostenere il sistema sanitario. Sul Mes Conte ha poi confermato il proprio no ribadendo che al momento è stato chiesto il fondo Sure, che sono 28,5 miliardi. Altro tema caldo quello dell’immigrazione. Conte ha sottolineato che la posizione del governo non si limita a dire “porti chiusi-porti aperti”. "Stiamo collaborando con le autorità tunisine, dobbiamo prevenire le radici di questi flussi, contenerli. Io non posso chiedere il sacrificio agli italiani e tollerare che arrivano migranti positivi e vadano in giro liberamente".
Nell’intervista si è poi parlato del Recovery Plan Italiano, delle risorse che saranno destinate alle infrastrutture e del Ponte sullo Stretto di Messina. Poi la questione Sud e le accuse di un governo per così dire troppo meridionalista. "Per la prima volta, ha detto il premier, con il Dl agosto prevediamo questo sistema di decontribuzione del 30% per tutte le imprese che sono al Sud, è una misura di grande impatto ma non è una misura di vantaggio per il Sud. Faremo in modo che sia strutturale, ma man mano che il deficit di produttività si riequilibrerà noi andremo a diminuire questo vantaggio del Sud perché non sarebbe più giustificato." Infine su un possibile futuro politico, al termine della legislatura, Conte ha escluso un suo impegno. "C'è un programma politico di riforma del Paese, ha detto, quindi questo è il mio unico orizzonte temporale. Una volta ho dichiarato che non mi vedevo totalmente disinteressato alla politica. Si è voluto fraintendere: “Conte vuole fare un partito”, si diceva. Lo escludo, non voglio fare un partito. La politica si può fare in mille modi. Questo sì, non mi vedo un domani a non dare un contributo di idee al dibattito pubblico".