Non siamo d'accordo con le decisioni assunte dal Governo per Restinco e sul metodo utilizzato che non ha previsto il coinvolgimento delle amministrazioni locali e dei territori. Lo ha dichiarato il sindaco Riccardo Rossi in merito alla decisione del Governo, di rendere il Cara di Restinco centro per quarantena di migranti che giungono nel nostro paese.
I migranti sono sbarcati in questi giorni lungo la costa italiana, sono arrivati in autobus a Brindisi da Lampedusa e tra questi ci sarebbero 24 casi sospetti. In tutto sono 80, sono stati sottoposti a test sierologici, risultati negativi, mentre in queste ore la Asl di Brindisi sta provvedendo ad effettuare i tamponi. I migranti osserveranno due settimane di quarantena a Restinco per poi essere smistati in altri centri. "Il Governo italiano ha deciso di rendere il Cara di Restinco, come altri centri, centri per la quarantena di migranti che giungono in Italia, ha detto Rossi ribadendo che è questa decisione "non ci è stata comunicata dal Governo italiano ed è una decisione sulla quale non siamo d’accordo, non siamo d’accordo anche per il metodo. Penso che queste decisioni così importanti, ha ribadito il primo cittadino, debbano essere concordate con le autorità locali, con i sindaci dei Comuni che si trovano a governare questa situazione. Abbiamo chiesto spiegazioni in Prefettura, ci dicono che ci sono 80 tunisini giunti ieri, tutti negativi ai test sierologici. Oggi la Asl sta effettuando i tamponi e sorveglierà la situazione nei 14 giorni di sosta dei migranti prima di essere smistati in altri centri. Ma il problema è che il territorio non può subire le decisioni senza essere coinvolto. E su questo noi manifesteremo il nostro dissenso su come queste scelte vengono operate."
Intanto si è registrato il primo tentativo di fuga tra gli 80 tunisini giunti a Restinco. ll migrante è stato poi rintracciato dalla polizia e ricondotto presso il Cara.