In relazione al contenuto di alcune dichiarazioni rese dal dott. Angelo Greco, attuale responsabile della Direzione Sanitaria de “Il Focolare”, indicato dalla ASL di Brindisi, riportate nell’edizione di oggi del Quotidiano circa le novità introdotte all’interno del Focolare dopo l’assunzione della direzione sanitaria della struttura da parte della ASL avvenuta il 15.4.2020, nell’interesse dei nostri clienti, per amore di verità, ci pare doveroso e opportuno precisare quanto segue. La predisposizione di un servizio h. 24 di medicina per gli ospiti della struttura è una decisione che spettava unicamente alla ASL in quanto unico soggetto responsabile, in base ai Regolamenti Regionali, dell’assistenza sanitaria, generica e specialistica, nei confronti degli ospiti. Tale iniziativa è stata più volte invocata dalla stessa Struttura soprattutto dopo l’interruzione da parte dei medici di medicina generale delle visite in Struttura a seguito dell’acuirsi della crisi epidemiologica, giacché va ribadito a chiare lettere che le disposizioni vigenti non hanno mai consentito che l’assistenza sanitaria venisse gestita direttamente dalle RSSA.
Anche per quanto riguarda la predisposizione e realizzazione di percorsi separati pulito – sporco all’interno della RSSA, dei quali si è affermata la doverosità anche in periodi normali, è bene precisare quanto segue dal punto di vista strettamente normativo. Va, infatti, doverosamente premesso che – prima dell’insorgere dell’emergenza pandemica – nulla era mai stato rilevato dalle strutture pubbliche ispettive della ASL in ordine alla correttezza dei sistemi di prevenzione/protezione adottati dalla Struttura. Ed anzi, anche nella Circolare 251 del 25.3.2020 della Regione Puglia (all. 1 all’allegato A della circolare) non vi è alcuna disposizione che preveda a carico della struttura la predisposizione di quanto evocato nell’intervista. Anche nella successiva Circolare della Regione Puglia del 4.4.2020 integrativa della precedente, (quella, per intendersi, che al verificarsi di casi Covid all’interno della struttura, stabiliva – in applicazione di quanto scritto nella Circolare 7865 del 25.03.2020 del Ministero della Salute -che <<è fatto obbligo di effettuare i tamponi a tutti gli ospiti della RSa e a tutti gli operatori sanitari), nulla è previsto, nel senso dell’obbligo della creazione all’interno delle strutture di un percorso separato pulito – sporco, del tipo di quello tratteggiato nell’intervista. Richiesta, peraltro, non facilmente attuabile – come si è visto – in strutture sanitarie a tutti gli effetti, come gli ospedali, meno che mai in una struttura nata per esigenze (socio assistenziali) del tutto diverse. Il Ministero della salute, solo con la circolare n. 13468 del 18.4.2020, che la Regione Puglia ha trasmesso alle ASL la sera del 22.4.2020, ha stabilito che nelle strutture residenziali per anziani e disabili, “di dimensioni più grandi, previa valutazione dei dipartimenti di Prevenzione (ndr: della ASL) sulla adeguatezza della possibilità di effettuare un efficace isolamento, sarà possibile creare aree e percorsi dedicati in grado di garantire quanto più possibile la separazione tra aree pulite e aree sporche”. Questo, evidentemente, è un indirizzo che interviene, seppur con notevole ritardo, per far fronte alla situazione emergenziale dovuta alla diffusione del contagio da COVID-19. Mai prima di tale data, dunque, alcuna norma o disposizione di pari tenore è mai esistita per le RSSA pugliesi. Ben vengano, quindi, tutti gli interventi migliorativi da parte della ASL, ma sarebbe il caso di precisare che tali indirizzi sono stati formulati solo negli ultimi giorni, in epoca successiva all’affiancamento della ASL alla Struttura. Ciò ci pare opportuno precisare per evitare il rischio che il lettore possa pensare che la Struttura privata non abbia sul punto rispettato gli indirizzi delle Autorità sanitarie vigenti al momento dei fatti. Si fa, altresì, presente che la Struttura sin dal 20.4.2020 ha depositato presso la Procura della Repubblica di Brindisi una articolata memoria (comprensiva di ampia documentazione per un totale di 265 pagine) nella quale è ricostruito nel dettaglio su base documentale il rapporto intercorso con la ASL di Brindisi sin dal sorgere dei primi sospetti di presenza del virus, già oggetto del precedente comunicato. Anche su tali aspetti nei giorni scorsi è stata avviata l’attività di indagine della locale Procura di cui hanno ampiamente riferito i mezzi di stampa. Avv. Amilcare Tana Avv. Michele Bonsegna