Si è tenuta ieri a Bari l’assemblea regionale di Legacoop Puglia. Il congresso, che ha riunito le 105 cooperative del settore associate a Legacoop, è stata anche l’occasione per presentare il manifesto della cooperazione pugliese del settore produzione e servizi, le cui linee programmatiche e d’indirizzo sono state adottate quale documento congressuale per tutto il Mezzogiorno. “Abbiamo bisogno di una visione. Tiriamo fuori la visione a 20 anni di questa regione - ha detto Carmelo Rollo, vicepresidente Nazionale di Legacoop e presidente regionale. “Noi siamo già pronti a fornire competenze e strumenti per far sì che le imprese possano programmare investimenti a lunga gittata.
Oggi ravvisiamo una grande difficoltà delle aziende perfino ad accedere ai bandi. E’ il sistema molto limitante che va cambiato”. Debolezza strutturale nella fase di programmazione, progettazione e controllo delle pubbliche amministrazioni, sono le criticità per le quali Legacoop propone come soluzione un partenariato pubblico privato che consentirebbe di superare le difficoltà. Un plauso al lavoro e in particolare all’essenza del mondo cooperativo è arrivato dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. “La metafora del cooperativismo- ha ribadito nel suo intervento- è la metafora dell’efficienza della politica come metodo di cambiamento della società. Una maggiore capacità di alcuni mondi di lavorare in modo cooperante è fondamentale: si tengono giù i costi, si aumenta la motivazione complessiva, si lavora per obiettivi, si ha una visione strategica, una visione che la stessa composizione del gruppo definisce.” Nel corso dei lavori è stata poi focalizzata l’attenzione su temi come la valorizzazione delle differenze, generazionali e di genere a cui Legacoop ha sempre rivolto particolare attenzione. “Una delle sfide più importanti che le cooperative di lavoro si trovano ad affrontare- ha detto Katia De Luca, coordinatrice nazionale di Generazioni, emanazione giovani di Legacoop - è quella della valorizzazione del capitale umano e al suo interno della valorizzazione delle differenze prime fra tutti le differenze tra generazioni e gli squilibri di genere. Occorrono interventi strutturali che consentano alle imprese di investire nel lungo termine.