"In questi anni la sanità pugliese ha registrato molti passi in avanti nel confronto con le altre regioni europee. L'Aress con il suo direttore, Giovanni Gorgoni, ha dato il segno di un cambio di passo, anche per quanto riguarda la stima che il sistema sanitario pugliese sta ottenendo in tutto il mondo, in particolare nell'Unione europea.” Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, intervenendo ieri ai lavori della conferenza pubblica "State of Health in the EU: Italy. Country Health Profile 2019", l'evento organizzato dall'Aress in collaborazione con Commissione Europea, OCSE e Osservatorio Europeo sui Sistemi Sanitari e sulle Politiche Sanitarie.
Nel corso della conferenza pubblica sono stati presentati i risultati del report 2018/2019 sulla efficacia ed efficienza del sistema sanitario italiano paragonandolo a quello di 26 Stati membri dell'UE. "Il Comitato delle regioni – ha continuato Emiliano - ha approvato sia il parere sui mutamenti climatici di medio e lungo periodo, sia il parere sull'impatto della povertà sul divario energetico e di salute. Questo significa – ha concluso Emiliano - che all'Europa è ben chiaro il nesso che esiste tra deprivazione e qualità della vita". "Noi siamo onorati di ospitare in Puglia questo evento - ha detto il direttore generale dell'Aress Giovanni Gorgoni in apertura dei lavori. È solo la prima edizione, le altre tre si svolgeranno a Helsinki, Stoccolma e Atene. Bari quindi è la prima tappa, è la tappa italiana per la presentazione del focus Italia. Noi ne abbiamo approfittato anche per aggiungerci qualcosa di nostro, qualcosa di pugliese, e quindi per fare il punto su uno degli aspetti principali del rapporto, ossia quello delle disuguaglianze di salute che riguardano anche un po' l'Italia. Dalla lettura del rapporto l'Italia si dimostra come un Paese con un sistema sanitario tra i più efficaci in termini di morti prevenibili e morti trattabili, una buona assistenza primaria, capacità di trattare i tumori sopra la media europea, con i tassi di sopravvivenza che sono fra i più alti. Poi ci sono anche alcune note dolenti. La prima è legata alla preoccupazione prevalentemente sul futuro, buona parte dei decessi sono legati al consumo di alcol o di fumo e alla cattiva alimentazione e stili di vita. È una cosa che sapevamo già e la preoccupazione in particolare è per le nuove generazioni". "C'è un'altra preoccupazione per il futuro – ha aggiunto il direttore dell'Aress – ed è quella legata al capitale umano. Abbiamo i medici più anziani d'Europa, oltre una media di 55 anni e un uso degli infermieri ancora non adeguato, soprattutto nelle aree territoriali. In termini poi di disuguaglianza abbiamo voluto sottolineare, noi come Puglia, l'aspetto del rapporto che evidenziava come l'Italia fosse anche uno dei Paesi con l'intervallo più ampio di accesso ai servizi con la disuguaglianza più elevata in termini di accesso ai servizi sanitari. Abbiamo rilevato il fatto che in Italia c'è un nord e un sud in termini di disuguaglianze di salute, un nord e sud geografico, un nord e sud all'interno della stessa regione, un nord e un sud all'interno della stessa città." "Ovviamente – ha concluso Gorgoni - la sanità può fare molto poco da questo punto di vista. Sulle disuguaglianze, la sanità impatta per un 10 per cento. Conta molto di più la politica abitativa, il sostegno al reddito e l'istruzione". The State of Health in the EU è una iniziativa biennale che presenta a rappresentanti politici, gruppi di interesse e operatori sanitari, una panoramica a livello dell'UE dei profili sanitari per Paese. Si tratta di una relazione basata su una serie di analisi comparative dello stato di salute dei cittadini dell'UE e delle prestazioni dei sistemi sanitari nei 28 Stati membri, nei 5 paesi candidati e in 3 paesi EFTA.