Sarà il governatore uscente Michele Emiliano, il candidato presidente alle prossime elezioni regionali in Puglia per la coalizione di centrosinistra. Ieri infatti, si sono tenute le primarie per la scelta del candidato, che hanno visto sfidarsi lo stesso Emiliano con il consigliere regionale Fabiano Amati, l’ex europarlamentare Elena Gentile e il sociologo Leonardo Palmisano. In 80mila si sono recati alle urne, decretando la vittoria di Emiliano con oltre il 70 per cento delle preferenze. Fabiano Amati ha registrato il 14,3 per cento delle preferenze, seguito da Elena Gentile con il 12,1 e Leonardo Palmisano con il 3,1%. "Da domani inizia la battaglia per la Puglia- ha commentato Michele Emiliano.
"Da domani - ha aggiunto - si comincia a scrivere il programma. Dovrò continuare a fare il presidente della Regione e quindi la mia campagna elettorale sarà soprattutto continuare a lavorare per la Puglia e costruire insieme agli altri il programma per i prossimi 5 anni". In controtendenza rispetto al resto della regione, dove Emiliano ha registrato un largo consenso, la provincia di Brindisi, dove le primarie sono state vinte dal fasanese Fabiano Amati, che ha ottenuto 4.729 voti, contro i 3.755 del governatore uscente, seguito da Elena Gentile con 819 voti e Leonardo Palmisano con 137. Amati ha avuto il più largo consenso ovviamente nella sua città di origine, Fasano, dove ha ottenuto 2.848 preferenze contro le 74 di Emiliano. Nella città Brindisi il dato più eclatante per quanto riguarda l’attuale governatore che, nonostante i tanti appelli da parte del sindaco Rossi e dei suoi, è riuscito ad ottenere solo 127 preferenze, contro le 264 di Amati, seguiti a distanza da Gentile e Palmisano con rispettivamente 26 e 16 voti. Amati, oltre a Fasano, è stato il primo eletto a Brindisi, Cellino, Cisternino, Erchie, Latiano, Oria, Ostuni, San Pancrazio, San Vito dei Normanni, Torre S. Susanna, Pezze di Greco e Montalbano, mentre Emiliano ha ottenuto un buon risultato a Mesagne, Ceglie, San Pietro Vernotico, Carovigno, S.Donaci, Torchiarolo, Francavilla e Villa Castelli. Il dato più eclatante, come già detto, resta quello della città di Brindisi, dove non solo il governatore uscente ha ottenuto una manciata di voti, ma in generale l’affluenza alle urne è stata davvero molto bassa, appena 435 votanti. Non sono mancati i commenti da parte delle forze di opposizione al Comune con Forza Italia in testa, secondo cui queste primarie del centro sinistra, dove il sindaco Rossi, così come il Presidente del Consiglio Comunale, assessori e consiglieri comunali ci hanno messo la faccia, hanno rappresentato un modo come un altro per misurare il proprio consenso e quello della coalizione che lo sostiene. “Il primo cittadino ha smentito quello che pensava di Emiliano fino al 2016, si legge nella nota del coordinamento cittadino di Forza Italia, ed alla fine ha chiesto di sostenerlo con tutte le proprie forze proprio per suggellare il binomio Rossi-Emiliano. Ebbene, nonostante questa “scesa in campo” con tanto di campagna social, alle primarie nella città di Brindisi hanno votato 436 persone e di queste solo 127 hanno votato per Emiliano. Ne tragga le conseguenze il primo cittadino, dicono dal partito azzurro, e si dimetta per manifesta incapacità politica e per aver avuto prova che i brindisini non lo vogliono in quanto attribuiscono a questa coalizione la situazione disastrosa in cui siamo costretti a vivere”. Duro il commento anche di Fratelli d’Italia con Luciano Cavaliere, dirigente nazionale del partito, che ha sottolineato come il dato che è emerso da queste primarie in provincia di Brindisi, è una condanna senza attenuanti all’operato che in questi cinque anni ha visto Michele Emiliano nella triplice veste di Presidente della Regione, Assessore alla Sanità e Assessore all’Agricoltura. Gli elettori del PD, ha detto Cavaliere, con lui bocciano 5 anni di emarginazione per la provincia di Brindisi e l’operato di alcuni sindaci che in questi giorni non hanno perso occasione per presenziare agli incontri del presidente Emiliano.