L'avvocato Massimo Ciullo ha voluto scoperchiare un coperchio alla pentola della Brindisi Multiservizi dopo le dichiarazioni “al vetriolo” del nuovo amministratore della societa' avallate del commissario Giuffre' rese nella conferenza stampa di ieri. Da parte nostra abbiamo sempre sottolineato che la chiarezza dei conti delle societa' partecipate e' un dovere di chi amministra ed un diritto dei cittadini che poi pagano i disavanzi di quelle gestioni .Ebbene l'avvocato Ciullo ribadisce questo concetto chiedendo che sia l'amministratore ch e il commissario facciano in fondo il loro dovere e provvedano al recupero dei danni patiti dalla societa' e quindi dai cittadini per le cattive gestioni cosi' come ieri evidenziato da entrambi .
I brindisini sono stanchi di assistere a continui”scarica barile “ che poi alla fine non portano mai a nulla se non al solito “paga pantalone” .Ma vi e' di piu' perche' ieri nel corso della conferenza stampa indetta per parlare dle futuro della societa' partecipata mentre si e' annunciato che entro il 15 ottobre ci sara' il nuovo piano industriale,per altro indispensabile per continuare a far vivere la societa' secondo la legge Madia,non si e' fatto alcun cenno alla “madre” delle questioni di quella partecipata e cioe' che fine fa la delibera del consiglio comunale che attribuiva la proprieta' dell'immobile occupato alla Brindisi Multiservizi. Quella delibera non e ' stata mai eseguita e quindi l'immobile non e ' stato mai trasferito in proprieta' alla societa' e di conseguenza il controvalore di quella vendita mai eseguita e' ancora in testa al socio ,e cioe' il comune di Brindisi, ed e' consistente perche' ammonta a tremilioni e cinquecentomila euro. Poiche' si riferisce ad un trienno dal 2011 al 2013 e' chiaro che al momento dell'approvazione del bilancio del 2014 ,avvenuto durante la gestione Carluccio con un passivo di un milione e quattrocentomila euro ,in realta' l'importo totale del debito della societa' doveva tenere conto del precedente importo di tremilioni e cinquecentomila euro che invece sembra essere stato messo in naftalina e dimenticato in qualche cassetto. Adesso sembra si sia proceduto all'approvazione dei bilanci al 2015-16 che pare siano in attivo ma ci chiediamo come possono esserlo se c'e' in piedi ancora il debito degli anni pregressi? E come si fa a procedere alla redazione di un piano industriale senza risolvere quel problema ?Ed inoltre come si puo' pensare di risanare una societa' che ha quel peso economico che poi e' un credito nei confronti del socio senza che si sia provveduto intanto a revocare in autotutela la delibera del consiglio comunale e poi a convenire con il socio un rientro graduale di quell'importo inserendolo come debito nel bilancio comunale'.E questa procedura, che e' indiscutibile e preliminare se si vuole continuare a tenere in piedi la societa' ,non comportera' lo sforamento del patto di stabilita' per il comune di Brindisi? Sono interrogativi che andavano e vanno spiegati alla citta' perche' comportano l'ennesimo debito per le tasche dei cittadini e perche' sono preliminari se si vuole realmente salvare la societa' Brindisi Multiservizi .E' strano che l'amministratore che e' un valente commercialista non abbia visto questa palese violazione di legge e che non abbia provveduto a sanarla prima di ogni altra procedura .Il dubbio e' che si voglia scaricare la patata bollente alla prossima amministrazione continuando a far finta di nulla come se tremilioni e cinquecentomila euro di debito societario siano facilmente occultabili in una societa' partecipata che si vuole rilanciare e ricostruire anche passando dal vaglio della corte dei conti .-E' come costruire un castello su fondamenta di sabbia alla prima scossa cade tutto in testa alla citta' oltre al fatto che sara' un problema allora irrisolvibile per l'amministrazione che verra' a Giugno del prossimo anno .-