Consiglio comunale con due argomenti principali che interessano diverse famiglie brindisine, uno relativo all’accorpamento della Brindisi Energeko nella Brindisi Multiservizi e quindi la modifica di alcune norme statutarie per consentire questo inglobamento reso necessario come ha detto il sindaco, per una migliore distribuzione delle spese così da essere in linea con il progetto di ristrutturazione dei conti comunali che andrà proposto alla corte dei conti per la sua approvazione.
Accanto a questa delibera, c’era anche quella relativa alla internalizzazione parziale dei servizi di riscossione tributi con una delibera di giunta molto contestata dalle opposizioni e dagli stessi dipendenti dell’Abaco, attuale concessionario, che per tutta la giornata sono stati presenti in comune incontrando l’assessore alle finanze D’Errico e poi anche il sindaco prima della assemblea del consiglio, dove sono rimasti fino al termine quando la stessa delibera è stata rimandata alla prossima riunione del consiglio fissata per il 29.
Resta comunque il progetto dell’amministrazione relativo alla ristrutturazione di tutta la riscossione tributi resa necessaria anche questa da una riduzione sensibile dei costi che graverebbero sulle casse comunali in modo insostenibile se fosse rimasto tutto così com’è oggi. A tal fine e su indicazione della stessa corte dei conti ha detto il sindaco ai dipendenti Abaco , si rende necessario intervenire con uno spacchettamento dei servizi, addirittura in 3 parti una quella principale e cioè, la riscossione diretta, la notifica degli importi da pagare e i relativi controlli, verrà svolta direttamente dagli uffici comunali che però devono reperire un locale idoneo e inserire 4 persone da istruire per il predetto servizio. Accanto a questa scelta c’è quella poi di utilizzare un’azienda per la notifica degli accertamenti e dei tributi, che dovrà provveder quindi non solo ai recapiti ma anche all’imbustamento dei documenti relativi. Terza parte, si dovrà trovare un’azienda in grado di effettuare la riscossione coatta e la riscossione di alcuni tributi minori tra cui anche le multe e che comporterà un bando nel quale l’amministrazione ha dichiarato inserirà la clausola sociale pur essendo perfettamente convinta che non può essere obbligatoria e che comunque non potrà coprire l’intera platea degli attuali dipendenti Abaco per il semplice fatto che il servizio che si richiede è quantitativamente molto più basso di quello attualmente effettuato dall’Abaco. Questo comporterà sicuramente una riduzione dei dipendenti da acquisire, il tutto comunque da concordare successivamente alla emissione del bando e alla partecipazione dell’azienda che dovesse vincere.