Comunicato stampa
La Rete Kurdistan Puglia ,organismo di solidarietà con il Popolo Kurdo nato 25 anni fa in Puglia , organizza un sit in Mercoledì 6 Novembre a partire dalle ore 10,00 davanti lo stabilimento Leonardo di Brindisi per dire stop alla vendita di armi alla Turchia da subito.
Chiediamo pubblicamente ai tifosi dell'Happy Casa Brindisi di condividere l'idea di esporre uno striscione , nella stessa giornata del 6 Novembre al Palapentassuglia , con su scritto "Lo sport contro tutte le guerre ,per una vera pace".
La Rete consegnerà una lettera , durante il programmato sit in , al direttore dello stabilimento da inviare successivamente all'amministratore in cui si esplicita la richiesta di stop all'invio di armi in Turchia da subito.
Copia della stessa lettera sarà consegnata al Prefetto di Brindisi, affinchè allo Stato arrivi questa richiesta da parte di un gruppo di cittadini Pugliesi .
I tanto proclamati stop alla vendita di armi alla Turchia e addirittura ancora non attuati escludono le consegne già in essere, tra cui un cannone che spara 600 colpi al minuto in partenza da Roma da parte di una altra azienda italiana.
La guerra in Siria ha già visto mezzo milione di morti, un paese distrutto,5 milioni di profughi ,a cui si stanno aggiungendo le centinaia di migliaia di civili di questi giorni.
L'Europa ,culla della democrazia , ha già dato 6 miliardi di euro alla Turchia di Erdogan per i 3 milioni di profughi siriani che vengono usati come arma di ricatto .
La invasione della Turchia nella regione autonoma del Rojava compromette ancora di più le sorti dei Kurdi e della Siria .
Bisogna mettere fine a questa invasione anche con il sostegno della opinione pubblica internazionale e di vere sanzioni nei confronti della Turchia.
Lo stop immediato alla partenza di armi per la Turchia è una cosa che si può e si deve fare, altrimenti le decisioni dei governi sarebbero solo ipocrisie .
Appuntamento quindi davanti alla Leonardo Mercoledì 6 Novembre alle ore 10,00.
Brindisi 4.11.2019
Per la Rete Kurdistan Puglia Cosimo Quaranta e Roberto Aprile