Nelle prime ore della mattina, la Polizia di Stato ha tratto in arresto – in esecuzione di decreto di fermo di indiziato di delitto, 4 pericolosi elementi della criminalità di questa provincia responsabili di alcuni reati, per lo più aggravati dall’essere stati commessi per agevolare la Sacra Corona Unita ed in particolare la frangia tuturanese della stessa. Le indagini sono state svolte dalla Squadra Mobile di Brindisi e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Gli arrestati, tutti originari della frazione Tuturano sono Vincenzo Bleve, classe 69, Vito Bleve, classe 64, Dario Fai, classe 67 e Pierpaolo Fai, classe 73. Il gruppo era raccolto attorno alla figura di Vincenzo Bleve e si ricollega alla frangia operativa tuturanese della S.C.U., regno indiscusso di uno dei suoi capi storici.
Le risultanze investigative raccolte dalla Squadra Mobile brindisina nel corso delle indagini, oltre a fornire indicazioni in merito ai componenti del gruppo malavitoso legato a Bleve ha portato a galla le illecite attività riferibili al sodalizio, alcune delle quali di rilevante pericolosità, evidenziandone le potenzialità criminali ed anche la disponibilità di armi. Tra i reati contestati vi è una rapina perpetrata la mattina del 1 ottobre ai danni dell’Ufficio Postale di Merine. Il loro coinvolgimento nella rapina è stato appurato grazie alla ricostruzione ottenuta dagli investigatori sia attraverso le risultanze delle attività tecniche, sia per mezzo delle acquisizioni documentali. In particolare, sono stati analizzati tabulati telefonici, verificate le localizzazioni di cella, i tracciati GPS e visionate immagini di impianti di video-sorveglianza della zona. In relazione a questa rapina, risultano contestate, per tutti e quattro gli arrestati, le aggravanti di aver commesso il fatto, oltre che con violenza e minaccia, anche con armi, sia comuni che da guerra, dall’aver commesso il fatto in più persone riunite e travisate e, per tre di loro (BLEVE Vincenzo, FAI Dario e FAI Pierpaolo), di far parte dell’associazione di tipo mafioso comunemente nota come Sacra Corona Unita, nonché di aver commesso il fatto nei confronti di persone che si trovavano a fruire di servizi di uffici postali. L’attività investigativa, che durava già da qualche mese, ha permesso poi di verificare come tre dei quattro arrestati, sempre Vincenzo Bleve, Dai Fai e Pierpaolo Fai, in nome del sodalizio criminoso di riferimento, la S.C.U. appunto, hanno effettuato un’azione estorsiva accompagnata da atti intimidatori nei confronti di un imprenditore agricolo. La scorsa estate, la vittima è stata raggiunta in uno dei suoi appezzamenti di terreno, da un’auto con a bordo alcuni soggetti che hanno avanzato una richiesta estorsiva, reiterata poi anche nello scorso mese di ottobre. Le attività d’indagine hanno permesso di attribuire quel tentativo di estorsione, aggravato dall’essere stato commesso da più persone riunite e dalla manifestata appartenenza alla Sacra Corona Unita, ai tre dei quattro componenti del sodalizio. L’esecuzione dei decreti di fermo di indiziato di delitto, emessi in via d’urgenza dalla Direzione Distrettuale Antimafia al fine di interrompere l’attività delittuosa del gruppo delinquenziale tuturanese, è stata accompagnata da perquisizioni domiciliari per la ricerca delle armi impiegate dalla banda per commettere la rapina.