I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brindisi, al termine delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Antonio Negro e dirette dal sostituto procuratore Luca Miceli, hanno arrestato tre imprenditori, due in carcere e uno ai domiciliari. L’accusa è di bancarotta fraudolenta e truffa ai danni dello Stato.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Maurizio Saso. In carcere sono finiti Antonio Ingrosso 48 anni di Brindisi e Flavio Elia 36 anni di Lecce, mentre ai domiciliari V.I. 73enne di Brindisi. E’ stato disposto il sequestro preventivo di due società (Processi Speciali s.r.l, dichiarata fallita dal Tribunale di Brindisi nel 2014 e M.P.S. s.r.l.) entrambe operanti nel settore dei trattamenti speciali di componentistica aerea, fornitrici di importanti aziende nazionali ed estere. Le indagini sono partite dopo il fallimento della società Processi speciali. È emerso il continuo utilizzo delle risorse societarie da parte degli amministratori, per finalità personali quali viaggi costosi in località turistiche, acquisti ingiustificati di costose opere d’arte, rinvenuti solo in parte dal curatore fallimentare della ditta fallita in occasione del suo inventario, consulenze fittizie e auto di lusso. Le indagini hanno mostrato un completo svuotamento del complesso aziendale della fallita Processi Speciali s.r.l., poco prima del dissesto, in favore della nuova società M.P.S. s.r.l., peraltro avente una compagine sociale analoga alla prima, mediante due contratti di fitto d’azienda mai finanziariamente onorati. Nel complesso, l’attività ha consentito di acclarare la distrazione, in danno dello Stato e dei creditori procedenti di somme di denaro e di beni mobili per oltre 4,5 milioni di euro. Inoltre, nel corso delle attività d’indagine si è avuto modo di appurare che due degli arrestati, distraevano dal patrimonio della ditta fallita due beni (per un valore complessivo di circa € 410 mila) e attraverso una simulazione di compravendita riuscivano ad ottenere una erogazione pubblica da parte del MI.S.E.– Mediocredito Centrale, per l’importo di 500 mila euro.