Nella mattinata di ieri, nel porto di Brindisi, la Polizia di Frontiera, durante attività di contrasto del fenomeno dell’immigrazione clandestina connesse alle operazioni di sbarco dei veicoli e dei passeggeri della nave “Golden Bridge” proveniente da Igoumenitsa (Grecia), ha proceduto al controllo di un’autovettura condotta da K.A., cittadino di origine russa, con a bordo due cittadini extracomunitari.
Durante il controllo dei passaporti di quest’ultimi, è emerso che i documenti non erano conformi agli originali e risultavano essere privi dei previsti elementi di sicurezza nelle prime e seconde pagine ed inoltre, risultavano essere intestati a cittadini georgiani. Successivamente gli stranieri, risultati clandestini, hanno dichiarato di essere cittadini turchi e siriani ed è stato accertato, che il conducente dell'auto li aveva prelevati ad Atene, con l’accordo di accompagnarli in Svizzera, previo pagamento di 2.000 dollari. Pertanto, K. A., il cittadino turco E.H.H. e il cittadino siriano E.H. sono stati arrestati, il primo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e gli altri due per aver detenuto ed utilizzato passaporti falsi validi per l’espatrio. Successivamente sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Lecce. L’auto è stata sequestrata. Tale attività rientra in un’azione più ampia di contrasto all’ingresso illegale nel territorio italiano ed al controllo delle disposizioni per fronteggiare l’emergenza sanitaria COVID-19. Infatti, la Polizia di Frontiera di Brindisi ha effettuato circa 45.000 controlli in porto ed in aeroporto e sul tema, è costantemente impegnata ad impedire il raggiro della normativa in vigore. Ed è proprio in tale contesto che, nei primi giorni del mese di novembre, tra i passeggeri giunti nel porto di Brindisi con la Nave Traghetto “CORFÙ” proveniente dalla Grecia, i poliziotti hanno rintracciato un cittadino greco, S. P., di 48 anni, che è stato tratto in arresto in quanto a suo carico vi era un Ordine di Carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Brindisi, dovendo espiare la pena di anni 7, 1 mese e 19 gg. di reclusione per associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina di numerosi cittadini stranieri, prevalentemente di etnia curda, provenienti dall’Iraq e dalla Turchia, facendoli transitare dall’Italia, anche attraverso il porto di Brindisi. L’uomo faceva parte di una associazione per delinquere composta da altri 29 persone, smantellata nel 2010 grazie ad un’importante operazione di polizia durante la quale lo stesso era l’unico a non essere stato tratto in arresto. Poi, a seguito delle condanne definitive nei confronti di tutto il sodalizio, compreso quindi anche S.P., ora arrestato e associato alla loca Casa Circondariale.