All’alba di oggi, i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, coadiuvati dalle Compagnie Carabinieri di Napoli-Centro, Napoli-Vomero, Napoli-Stella, Napoli-Poggioreale, Casoria e Torre del Greco, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, nei confronti di sei soggetti tutti residenti nella provincia di Napoli e indagati a vario titolo per i reati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate, nonché truffa e tentata truffa aggravata in concorso, reati commessi in provincia di Brindisi.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotta dai militari della Stazione di San Vito dei Normanni e da quelli della Stazione di Latiano, è scaturita da una serie di truffe perpetrate dal mese di giugno 2019 al mese di agosto 2019, ai danni di anziani residenti, nei comuni di Ostuni, Latiano, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni, Ceglie Messapica e Fasano. L’associazione per delinquere, promossa e capeggiata da due degli arrestati, Fortunato Rivieccio e Alessio Scialò, prevedeva che alcuni indagati effettuassero l’attività di telefonista da Napoli e altri di trasfertisti in continuo movimento per i comuni italiani. Una volta raggiunta la località prescelta, i trasfertisti individuavano le vittime in strada, principalmente anziani soli e dopo un periodo di osservazione, comunicavano al telefonista i relativi domicili. Quest’ultimo poi, collegandosi al sito internet PagineBianche.it, effettuava una ricerca “per indirizzo” di tutte le utenze fisse attestate presso quella particolare località, individuando le generalità della vittima e quindi contattandola. Il cosiddetto telefonista si presentava alle vittime come avvocato difensore di un prossimo congiunto trattenuto dai Carabinieri per aver provocato un sinistro stradale, proponendo un versamento cauzionale di diverse migliaia di euro per evitarne l’arresto, oppure come figlio o nipote della stessa vittima, chiedendo di versare un importo per saldare in contrassegno un presunto corriere che avrebbe dovuto consegnare un pacco. Il trasfertista poi, dopo aver ricevuto il via libera dal telefonista, suonava al citofono dell’abitazione della vittima, presentandosi come assistente del sedicente avvocato o corriere, al fine di ritirare il denaro richiesto. Gli indagati, per eludere gli eventuali controlli delle Forze d’Ordine, utilizzavano quotidianamente almeno 3 SIM card intestate fraudolentemente a cittadini extracomunitari, sostituendole nella stessa giornata o in quella successiva. Due di loro sono stati condotti in carcere, 4 ai domiciliari. Le truffe hanno fruttato un minino di 200/250 euro fino a un massimo di 12mila euro. Sono state scoperte 10 truffe e 14 tentate truffe. Nel complesso le truffe consumate hanno fruttato circa 25mila euro e sono state messe a segno tra giugno e dicembre 2019. Tutti i dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa presso il Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi. Gli arrestati: ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Fortunato Rivieccio, nato a Napoli il 15/02/2000, Alessio Scialò, nato a Napoli il 25/10/1992. Ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di: Emanuele Vitulli, nato a Napoli il 20/12/1990, Emanuele Limatola nato a Napoli il 26/08/1996, Vincenzo Siano, nato a San Giorgio a Cremano (NA) il 20/06/1978, e Arnaldo Abete, nato a Napoli il 27/12/1998.