Dalle prime luci dell’alba, in vari comuni delle province di Brindisi e Bari, ma anche a Potenza, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, nei confronti di 12 persone tra cui due sindaci, due vicesindaci e vari dirigenti di uffici tecnici comunali. Le indagini, condotte dai militari della compagnia di San Vito dei Normanni, sono state avviate nel novembre 2014 e hanno consentito di individuare una presunta associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione, tra cui la corruzione, con favori concessi da amministratori pubblici, sia dirigenti che politici, a una società di raccolta rifiuti urbani.
Sono emerse anche condotte di finanziamento illecito dei partiti, truffa aggravata per il conseguimento di contributi pubblici, ma anche ipotesi, a vario titolo, di favoreggiamento della prostituzione, commessi, secondo gli investigatori, fino al novembre del 2015. Nei guai sono finiti Angelo Pecere e Pasquale Leobilla, Cosima Celino e Francesco Pecere, formalmente impiegati a vario titolo nella Reteservizi Srl, i quali avrebbero gestito e programmato attività economiche, con compiti di decisione, pianificazione e individuazione delle strategie delittuose, promuovendo e organizzando un’associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la P.A., il patrimonio, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, in particolare reati corruttivi, di finanziamento illecito dei partiti, favoreggiamento della prostituzione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Nei guai anche il sindaco di Torchiarolo, Nicola Serinelli, il quale, secondo gli investigatori, avrebbe ricevuto denaro come contributo per la campagna elettorale comunale in favore della lista civica RinnoviAmo Torchiarolo; Maurizio Nicolardi, Vicesindaco di Torchiarolo e uomo di fiducia del Sindaco, che avrebbe intrattenuto rapporti con Pecere, interessandosi di far assumere persone vicine, in cambio dell’accordo bonario circa la restituzione di somme di denaro dovute alla Reteservizi dal Comune di Torchiarolo; Vitantonio Caliandro, Sindaco di Villa Castelli, che secondo quanto emerso, avrebbe commesso, in concorso con Pecere e Leobilla, falsa testimonianza in Tribunale, dichiarando, nel corso di un procedimento, che la Reteservizi aveva svolto servizi aggiuntivi rispetto alle originarie previsioni contrattuali e avrebbe inoltre ricevuto denaro quale contributo alla campagna elettorale relativa alle elezioni amministrative del Comune di Villa Castelli, in favore della lista civica Caliandro Sindaco. Caliandro avrebbe inoltre favorito la società, nell’aggiudicazione di gare d’appalto per la raccolta dei rifiuti in quel comune. In manette è finito anche Giuseppe Velluzzi, Consulente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Poggiorsini, Biccari e delle Isole Tremiti, il quale avrebbe prodotto la documentazione necessaria, a favorire la Reteservizi SRL nell’aggiudicazione dei bandi di gara; e Giovambattista Selvaggi, Vice Sindaco di Poggiorsini, sospettato di aver adottato corsie preferenziali a vantaggio della Reteservizi SRL riguardo il potenziamento ed ammodernamento delle strutture dedicate alla raccolta differenziata e all’autocompostaggio, in cambio di assunzioni di soggetti a lui vicini. Destinatari dell’ordinanza anche Michele Zaccaria, responsabile ufficio tecnico del comune di Squinzano, accusato di corruzione continuata per l’esercizio della funzione; Giuseppe Guarini, accusato di favoreggiamento della prostituzione e false dichiarazioni sull’identità altrui. In qualità di gestore dell’Hotel “Sotto le stelle” di Carovigno, interrogato circa la presenza di una escort, avrebbe reso dichiarazioni mendaci. I reati contestati sono quindi: Associazione per delinquere, corruzione continuata e aggravata per atti contrari ai doveri d’ufficio, concorso in finanziamento illecito dei partiti politici, concorso in falsa testimonianza, corruzione continuata per l’esercizio della funzione, favoreggiamento della prostituzione, false dichiarazioni sulla identità altrui, falsità per induzione in certificati amministrativi, concorso in falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative e concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.