Sette ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite alle prime luci dell’alba dai finanzieri della Sezione operativa navale di Otranto, con i colleghi del Nucleo di polizia tributaria di Lecce e dello S.C.I.C.O. di Roma, Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata, nei confronti di altrettanti individui, ritenuti vicini ad un gruppo criminale, operante a livello internazionale, dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L'operazione denominata “Caronte”, ha sgominato una banda trans-nazionale con basi in Puglia, Grecia, Albania e Montenegro.
Si tratta di sei cittadini italiani, tutti originari del brindisino e di un greco di origini irachene, per il quale è stato avviato l'iter per ottenere l’esecuzione di un mandato di arresto europeo, ritenuti i capi di un'organizzazione criminale composta da 26 persone di origine italiana, greca ed albanese. In manette sono finiti il 72enne Cosimo Calò di Ostuni, Antonio e Cosimo Massaro, padre e figlio brindisini, rispettivamente di 62 e 35 anni, Francesco Calamo 49enne di Fasano, Giovanni Carobotti, 49 anni di Cisternino e Antonio Natola, 52anni di Fasano. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. L'inchiesta è partita a seguito di alcuni sbarchi avvenuti tra giugno 2014 e agosto 2015 sulle coste del Salento, che presentavano caratteristiche ricorrenti, facendo sospettare che i viaggi della speranza fossero organizzati da un unico sodalizio criminale. In totale sono 26 le persone indagate e un'imbarcazione è stata sequestrata. A margine delle attività è stato anche accertato come uno dei capi dell’organizzazione, un brindisino, cercasse di reinvestire parte dei proventi, partecipando a gare pubbliche per l’acquisto di imbarcazioni dismesse dalla flotta della Guardia di Finanza in quanto dichiarate fuori uso. Per acquistare i mezzi era stata creata una società ad hoc con sede in Albania intestata al figlio e si utilizzavano prestanome e società compiacenti con sede in Montenegro, dove le imbarcazioni dovevano essere rivendute ad operatori commerciali del settore. Tutti i dettagli dell’indagine, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa presso il comando provinciale della Guardia di finanza di Lecce.