La vicenda della nomina dell’Avvocato Rosario Almiento alla Presidenza delle Ferrovie Appulo Lucane rischia di assumere aspetti paradossali. Non vi è chi non esprime soddisfazione per il prestigioso incarico assunto da un professionista brindisino. Salvo chiedersi, immediatamente dopo, come farà a svolgere nel modo più efficace possibile due incarichi così gravosi come quelli della Presidenza della Società Trasporti Provinciale e delle FAL. Un modo gattopardesco per celare la delusione e l’amarezza di aver visto un esponente della società civile cresciuto a pane e PD nominato da un governo gialloverde al vertice di un Ente che gestisce risorse notevoli e che vede la Regione Puglia tra i suoi maggiori committenti.
Ancora più patetico appare l’invito rivolto da taluni all’Avvocato ALMIENTO a dimettersi almeno dalla Presidenza della STP.
Evidentemente, nella logica spartitoria che oramai caratterizza tutte le nomine negli Enti a partecipazione pubblica, vi sarebbe già qualcuno pronto a sostituirlo.
Eppure non si levarono strali quando, appena qualche mese addietro, l’Avvocato fu confermato alla Presidenza della società di trasporti brindisina da una assemblea dei soci cui partecipavano, in rappresentanza del Comune capoluogo e della Amministrazione Provinciale, un Commissario prefettizio ed un Presidente facente funzioni. Piuttosto che attendere l’elezione del nuovo Sindaco e del nuovo Presidente della Provincia si scelse di capitalizzare subito un accordo trasversale che vede presenti nel consiglio di amministrazione della STP tanto esponenti di area del centrodestra che del centrosinistra.
Certo, tutti rappresentanti della cosiddetta società civile, cui la politica spesso fa ricorso quando intende mascherare sotto le mentite spoglie di un “tecnico” la sua sete di occupazione di poltrone.
Quella stessa politica che non manca di esprimere il proprio “rammarico” quando gli esponenti da essa nominati rivendicano la propria indipendenza.
In realtà la circostanza che l’Avvocato ALMIENTO si trovi a ricoprire contemporaneamente le cariche di Presidente della STP, di consigliere del COTRAP e di Presidente delle FAL non può non suscitare perplessità.
Soprattutto per la entità degli emolumenti che andrà a percepire: più di 100.000,00 euro annui, che lo farebbero rientrare nella ristretta cerchia di quanti incamerano ingenti risorse a fronte degli incarichi ricevuti pur continuando a svolgere la propria professione.
E allora: piuttosto che chiedere all’Avvocato ALMIENTO di dimettersi da una delle tre cariche ricoperte sarebbe più dignitoso chiedergli di rinunciare ad almeno una delle indennità percepite.
Tanto anche per esaltare quello spirito di servizio e quella estraneità dalla politica e dai suoi metodi che il professionista non ha mancato di sottolineare, suscitando l’ira della Direzione Provinciale del PD, di Liberi ed Uguali, del Consigliere Regionale Giuseppe ROMANO e del Presidente della Regione Puglia Michele EMILIANO.
Comunque per l’avvenire sarebbe meglio spostare l’attenzione sulla efficacia del servizio di trasporto pubblico, che è argomento che interessa certamente in misura maggiore ai cittadini, agli studenti ed ai lavoratori pendolari che frequentemente fanno uso del mezzo pubblico per i loro spostamenti.
Aver ripianato il bilancio di una società perennemente in perdita è sicuramente un aspetto da esaltare.
Ancora di più lo sarebbe garantire una valida alternativa all’uso del mezzo proprio, estendendo i fruitori di un servizio divenuto componente essenziale della mobilità urbana ed extra urbana.
LA DIREZIONE PROVINCIALE PRI