L’eurodeputato e presidente nazionale, Raffaele Fitto, ha presentato un’interrogazione alla commissione UE, il gruppo regionale una mozione al Consiglio regionale
Con lo smantellamento del Centro di Controllo d’Area (per la fornitura di servizi al traffico aereo), Brindisi viene depauperata di uno dei settori fiore all’occhiello del territorio, mentre la Puglia si ritrova ad affrontare l’ennesima vertenza occupazionale con 200 posti di lavoro che potrebbero essere completamente persi e altri 250 trasferiti a Roma o a Milano. Noi con l’Italia intende scongiurare tutto questo, stare accanto ai lavoratori e sensibilizzare chi detiene le levi del governo (tanto a livello europeo, quando a livello nazionale e regionale) a rivedere la scelta compita dall’ENAV con il nuovo Piano industriale 2018-2022.
A Bruxelles, questa mattina, l’europarlamentare e presidente nazionale di NCI, Raffaele Fitto, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea. Tre quesiti per fare chiarezza sulle procedure seguite e sulle conseguenze: a cominciare dalla conformità al Regolamento UE (549/2004), passando dalla Corte dei Conti Europea che, lo scorso anno, aveva dichiarato che gli obiettivi dell’ENAV (di chiudere due Centri, quello di Brindisi e Padova, per accorparli a Milano e Roma) erano irraggiungibili e non più pertinenti, per finire ai gravissimi problemi occupazioni in una regione già fortemente penalizzata per scelte industriali non condivise, ma imposte.
Analoghe preoccupazioni vengono avvertire e condivise dal gruppo regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini) che, sempre nella giornata di oggi, a Bari, ha presentato una mozione urgente per impegnare il Governo regionale ad attivare tutte quelle “procedure necessarie – si legge - per ottenere il mantenimento e l’ampliamento dei livelli occupazionali di Brindisi, anche con il trasferimento presso il Centro pugliese di maggiori competenze relative allo spazio aereo di gestione italiana, in una logica di interoperabilità dei Sistemi e di rispetto delle direttive europee, interpretate con la massima attenzione rivolta alla situazione socio-economica dell’Italia”.
Fitto e i consiglieri regionali partono dal presupposto che le scelte industriali dell’ENAV non hanno nessuna logica dal punto di vista della produttività visto che non si tratta di una società in crisi e nel 2017 ha dichiarato profitti superiori a 101 milioni di euro, non solo il Centro Controllo d’Area di Brindisi è un impianto ad altissima redditività, che ha gestito un incremento di traffico aereo del +9% nel 2017 ed è pronto a gestirne ancora (+15,4% previsto 2018): è allora perché smantellarlo? Perché mettere a rischio oltre 200 posti di lavoro, professionalità altamente qualificate, come i dipendenti della Tecnosky società che per conto dell’Enav effettua la manutenzione tecnica l’assistenza per la strumentazione elettronica utilizzata dal centro di controllo. Senza contare altri 250 addetti al Centro che saranno spostati al altrove con gravi ricadute occupazionali ed economiche anche sul territorio.
Per questo motivo nei prossimi giorni i consiglieri di DIT-NCI incontreranno i lavoratori non solo come gesto di vicinanza per raccogliere le loro sollecitazioni e soluzioni