Appuntamento con l’opera ieri al Teatro Verdi dove è andato in sena l’ultimo appuntamento con la minirassegna litica Opera in Puglia. Protagonista sul palco, «La Cenerentola» di Rossini, nel 150° anniversario della morte del grande compositore pesarese. Per quanto il soggetto sia tratto dalla omonima favola, nell’opera di Rossini l’elemento magico è eliminato. Angelina-Cenerentola è infatti solo una ragazza umiliata e sfruttata, con sogni che si avvereranno non grazie ad una fatina, ma per merito dell’intuizione di un saggio. Nell’opera compare un personaggio nuovo, Alidoro, precettore del principe e sarà lui a portare Cenerentola al ballo al posto della più fantasiosa zucca che si trasforma in carrozza.
Manca anche la famosa scarpetta di cristallo persa sulla scale del palazzo, che nell’opera viene sostituita da un braccialetto, che Cenerentola affida al Principe per essere ritrovata. Un’opera buffa in equilibrio tra realtà e favola, una commedia sentimentale caratterizzata da elementi farseschi e grotteschi, che sottolineano l’inadeguatezza dell’uomo di fronte agli accadimenti. L’opera gioca su contrasti ed equivoci, sull’alternanza tra chi si traveste e chi rimane se stesso. Grande esibizione della Oles - Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento diretta da Salvatore Percacciolo e degli interpreti, tra cui il mezzosoprano Daniela Pini, nel ruolo della protagonista Angelina, il basso-baritono Salvatore Salvaggio, il tenore Manuel Amati e il baritono Michele Govi.