Bozzetti riattivare la sala cinema al reparto  di pediatria al Perrino

Bozzetti riattivare la sala cinema al reparto di pediatria al Perrino

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Riattivare subito la sala cinema donata nel 2016 all’ospedale Perrino di Brindisi grazie ai fondi derivanti dal taglio degli stipendi dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. A chiederlo è il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti dopo aver effettuato un sopralluogo nella struttura. ”Ho visitato il reparto di pediatria - dichiara il consigliere brindisino - per verificare di persona come stesse andando il servizio e ho scoperto con rammarico che l'area destinata alle proiezioni è occupata da grandi quantità di faldoni e documentazione varia che ne impediscono la totale fruizione”.


La sala, assieme all'attrezzatura, ai dvd e ad un mini ecografo, fu consegnata ed inaugurata a dicembre del 2016, per allietare le ore dei piccoli pazienti ricoverati nel reparto di pediatria. Fino a due mesi fa la l’attività di videoproiezione ha funzionato egregiamente, anche grazie all'attività del reparto guidata dal Dott. Moramarco, primario di pediatria, e a tutto lo staff di clownterapia. Oggi invece il servizio è fermo.


“Questa è l’ennesima dimostrazione - incalza Bozzetti - della situazione drammatica in cui versa il Perrino, a causa della carenza, ormai cronica, di medici e infermieri. Quello che un tempo era considerato il fiore all'occhiello dei servizi sanitari della provincia, oggi a causa della politica fallimentare di Emiliano e della opinabile gestione da parte della ASL di Brindisi, è diventato un ospedale da terzo mondo dove quotidianamente pazienti vengono parcheggiati per ore sulle barelle nei corridoi, mettendo a rischio la loro vita. La situazione nel comparto ospedaliero è notoriamente critica, ma è inconcepibile che debbano essere sempre le fasce più deboli a pagarne le spese. Pertanto – conclude il consigliere pentastellato - chiedo al direttore generale, dott. Pasqualone, di consentire la riattivazione del servizio nell'immediato al fine di donare un sorriso ai piccoli pazienti ricoverati nel reparto di pediatria e alleviare la permanenza dei loro familiari”.

 

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