Grido d’allarme dei sindacati: nel brindisino sistema sanitario da terzo mondo, bisogna invertire la rotta

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La sanità della Provincia di Brindisi negli ultimi tempi ha subito un forte regresso, mostrando quotidianamente le mancanze di un sistema che si sta sgretolando, rischiando di non poter più garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. E’ quanto si legge in una lettera aperta inviata da Cgil, Cisl e Uil, al direttore generale della Asl, al direttore medico dell’ospedale Perrino e al presidente della Regione. Le lunghe liste d’attesa, sono quanto di più contrario al pensiero di una buona sanità e allo stato, solo chi può permettersi l’accesso sanitario a pagamento, può sperare in un intervento tempestivo.

L’espressione più eclatante di questo stato di crisi del sistema sanitario poi, si evidenzia in particolare nell’ospedale Perrino di Brindisi, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, travolto da un iperafflusso di utenti, a causa della chiusura dei reparti di ricovero degli ospedali di Mesagne, Fasano e San Pietro Vernotico. La riconversione degli ospedali dismessi e la riorganizzazione dell’attività territoriale di fatto non è avvenuta quindi, le conseguenze si sono scaricate sul pronto soccorso del Perrino, dove le attese dei pazienti, vanno ben oltre quello che il buon senso suggerisce. Inoltre, non avendo sufficiente disponibilità di posti letto in alcuni reparti, i medici sono costretti a ricorrere al fenomeno delle extra–locazioni, ovvero pazienti dislocati su diversi piani, con sostanziale impossibilità ad essere raggiunti tempestivamente, in caso di urgenza–emergenza. I sindacati a fronte di questa situazione allarmante, sollecitano un rapido cambio di rotta, a tutela della salute dei cittadini

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