L’attenzione dei segretari confederali regionali Busto, Gesmundo e Castellucci sulla difficilissima situazione occupazionale della provincia di Brindisi è il segnale più evidente di quanto sia necessario affrontarla concretamente in tutti settori produttivi.
L’iniziativa del 4 febbraio promossa da FIM, FIOM e UILM in uno con le Confederazioni, necessaria ad evidenziare e rafforzare il particolare momento di profonda crisi del settore metalmeccanico, mette in evidenza la drammaticità che vive l’economia brindisina in senso generale.
La UIL di Brindisi da sempre denuncia la profonda sofferenza del complesso ed articolato sistema produttivo della nostra provincia che ha bisogno di un rinnovamento nel metodo, abbandonando la formula fino ad oggi utilizzata, per non aver ottenuto alcun risultato concreto in termini di progetti, commesse ed investimenti innovativi in altri settori fondamentali come chimica, edilizia, agricoltura, trasporti, infrastrutture.
I pochi tavoli istituiti a livello locale non sono serviti a nulla se non quello di presentare a parole attenzione e disponibilità, rimaste senza conseguenza reale.
La UIL territoriale in più occasioni ne ha rilevato l’inconsistenza suggerendo possibili soluzioni alternative. L’ultima in ordine il “METODO BRINDISI” in uno con i colleghi di CGIL e CISL. Le risorse messe a disposizione attraverso il PNRR sono già indirizzati ed utilizzabili per altri settori.
Richiamiamo, quindi, l’attenzione del governo ed in particolare quella del ministro del lavoro e delle politiche sociali onorevole Orlando affinché si faccia promotore di un tavolo a livello ministeriale, tenuto conto che tutte le esperienze fatte in precedenza non hanno risposto alle aspettative in termini di risultati sia dal punto di vista occupazionale che del miglioramento dell’apparato produttivo.
Antonio Licchello