L’orgoglio di vivere nel Paese più bello del mondo, la consapevolezza che è necessario agire con senso di responsabilità perché l’Italia sia davvero una “superpotenza culturale” – parafrasando quanto detto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo primo discorso in Senato - e l’ambizione di poter rendere migliore il Paese.
Su questi tre elementi si sviluppa “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, la grande campagna nazionale di raccolta fondi che, come ogni anno, il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano lancia nel mese di ottobre, invitando tutti a sostenere le sue attività di cura, restauro e valorizzazione del patrimonio d’arte e natura italiano, attraverso l’iscrizione alla Fondazione e la partecipazione alle “Giornate FAI d’Autunno”, cuore dell’iniziativa, in programma sabato 16 e domenica 17 ottobre con l’apertura di oltre 600 luoghi solitamente inaccessibili oppure poco noti in 300 città da nord a sud della Penisola. Una raccolta fondi quanto mai importante per il FAI, a fronte di un 2021 particolarmente complicato, con i Beni, a cui la Fondazione non ha mai fatto mancare cure ordinarie e straordinarie, rimasti forzatamente chiusi per un lungo periodo e riaperti a fine aprile con accessi contingentati e le Giornate di Primavera slittate di due mesi e organizzate in forma ridotta.
Il FAI crede che il rilancio del Paese, dopo i duri colpi inferti dalla pandemia, debba partire anche da ciò che ci rende una potenza senza eguali al mondo: i nostri beni culturali e paesaggistici. Un patrimonio vastissimo da tutelare e valorizzare con attenzione e assiduità che necessita dell’aiuto e della generosità di tutti.
Il FAI, insieme alle Istituzioni, opera quotidianamente per trasformare lo slancio di tutti i suoi sostenitori, motivati dal profondo civismo di chi si mette al servizio del bene comune secondo le proprie possibilità e attitudini; grandi e piccoli gesti che confluiscono in un’impresa valorosa: la difesa e la promozione della ricchezza artistica, culturale e naturale del Paese. È quello che fanno tutti coloro che decidono di entrare a far parte della grande famiglia della Fondazione con l’iscrizione annuale - 39 euro la quota ordinaria - o partecipano alla sua missione con una donazione, contribuendo così alla copertura degli alti costi di gestione e manutenzione di tutti i Beni che il FAI ha recuperato e aperto al pubblico, o come fanno i suoi volontari che, in occasione delle Giornate di Primavera e d’Autunno, si impegnano con passione per far conoscere le bellezze d’Italia.
Partecipare alla campagna “Ricordiamoci di salvare l’Italia” rende possibili importanti progetti di restauro e valorizzazione che il FAI realizza a beneficio della collettività. Particolare rilievo rivestono quelli dedicati alla sostenibilità e all’ambiente, inteso come intreccio indissolubile di natura e storia, attraverso i quali la Fondazione esprime il suo modo di essere “ambientalista” e il suo crescente impegno per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”. Questa volontà è ben rappresentata dal progetto di recupero e valorizzazione di Monte Fontana Secca a Quero Vas (BL), 150 ettari di boschi e pascoli d’alta quota sul massiccio del Grappa, che raccoglie al meglio le istanze legate alla memoria e all’ambiente.
Fontana Secca è un’area di alto valore naturalistico e significativa rilevanza storica: la battaglia di Monte Fontana Secca del 1917 rappresenta uno dei momenti cruciali della Grande Guerra. Qui il battaglione Valcamonica resistette all’attacco nemico in uno sforzo eroico che costò la vita a migliaia di soldati su entrambi i fronti; e qui il FAI