Forum Ambiente Salute e Sviluppo. Il nickel: "7-8 volte il limite di un valore obiettivo di una grande citta' "

Forum Ambiente Salute e Sviluppo. Il nickel: "7-8 volte il limite di un valore obiettivo di una grande citta' "

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Il Nichel è un metallo molto diffuso nella crosta terrestre e particolarmente concentrato nei combustibili fossili come il petrolio e  il carbone. E' stato riconosciuto dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) come cancerogeno certo per l'uomo, in grado di produrre tumori del polmone, del naso e delle cavità paranasali. Del Nichel se ne è parlato  anche durante il processo per la dispersione di polveri sui campi intorno alla centrale di Cerano. Precisamente  il 28 aprile 2014 durante l'esame del   Consulente di Ufficio, dr Claudio Minoia, da parte del Pubblico Ministero dott. Giuseppe De Nozza. Il dr Minoia aveva effettuato misurazioni di microinquinanti nei pressi e dentro  le abitazioni degli agricoltori che vivono nei pressi della  Centrale.

 Il Pubblico Ministero chiede  di fare un confronto tra i valori misurati vicino la Centrale e quelli comunemente misurati in città come Milano o Roma. Il Consulente risponde: "noi abbiamo trovato come valore più elevato mi sembra un 230 nanogrammi metro cubo, a Milano abbiamo trovato al massimo tra i 15 e i 20 nanogrammi metrocubo". Il Pubblico Ministero rimarcava che quindi si trattava di valori 7-8 volte superiori a quelli di Milano.

 Nella  relazione prodotta dallo stesso Consulente, si legge che all'esterno di una delle abitazioni "il valore più elevato di 1350 ng/m3 corrisponde al campionamento outdoor del 16.10.2009 per il quale sono state misurate concentrazioni significative di Cromo, Rame , Manganese e Molibdeno."  Si fa presente che il Nickel ed il Cromo sono cancerogeni certi per l'uomo.

Questi ed altri metalli pesanti, gravemente nocivi per la salute, sono stati rinvenuti nel particolato atmosferico (PM) intono alla Centrale durante il suddetto procedimento penale. A conferma che la sola misurazione del particolato e una sua concentrazione all'interno dei limiti massimi previsti dalla legge non può certamente essere ritenuta rassicurante per la popolazione. E ciò per due evidenti ragioni. La prima è che la stessa OMS raccomanda valori di PM10 e PM2,5 di gran lunga inferiori a quelli massimi previsti dalla legislazione italiana. La seconda è che gli studi recentemente condotti dalla Regione Puglia proprio sulle emissioni delle centrali elettriche e del petrolchimico dimostrano che un certo numero di decessi e di ricoveri ospedalieri per varie cause sono attribuibili a quelle emissioni nonostante siano stati rispettati i limiti di legge.

 Inoltre, nella "Valutazione modellistica della Qualità dell’Aria nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto Anno 2013 di ARPA Puglia" ed in particolare nella tabella 17

che rappresenta le Emissioni totali annuali di Nickel su base comunale nell'anno 2013,  il comune di Brindisi e quello di Taranto sono sede della maggior quantità di emissioni annue di tutta la Puglia.

Nella fig 46 viene mostrata la mappa di concentrazione media annuale di Nickel (ng/m3) stimata con un modello di diffusione (FARM) dove si vede che le concentrazioni maggiori sono proprio intorno e a sud della Centrale di Cerano.

Sebbene la media annuale di Nickel rientri nei limiti di legge, questo rilievo non può essere rassicurante in un contesto come quello di una megacentrale alimentata a carbone intorno alla quale si sono registrati picchi di concentrazione di nickel superiore ai 1000ng/m3!

Se il legislatore ha ritenuto che una media annua inferiore a 20 ng/m3 non sia dannosa per la salute umana, di certo fissando quel limite non può certo aver fatto riferimento a contesti così peculiari come quelli di una centrale a carbone delle dimensioni note, dove le operazioni di accensione  possono innalzare fortemente le emissioni in atmosfera.

Appare  quindi di tutta evidenza la peculiare importanza sotto il profilo della salute pubblica  della questione che il consulente della Procura di Brindisi ha messo in luce. Da tale evidenza scaturisce l'obbligo di verificare sul campo da parte del Comune di Brindisi tramite ARPA Puglia quale sia la situazione attuale, dopo la copertura del carbonile, nelle abitazioni intorno alla centrale.

Si tratta di una questione di sanità pubblica che non può essere rinviata anche alla luce delle risultanze dello "studio Forastiere" il quale attribuisce una parte dei tumori polmonari  registrati nell'area di studio (ed il nickel è un cancerogeno anche per il polmone) al particolato atmosferico emesso della produzione energetica. Trattandosi di un cancerogeno, l'unico intervento eticamente accettabile sarebbe la sua eliminazione attraverso la modifica del ciclo di produzione dal momento che per i cancerogeni non ci sono soglie ritenute sicure.

 

Giovanni CAPUTO – Michele POLIGNANO – Maurizio PORTALURI

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