Attribuiti al forte caldo continuano i black out nella città ed in tutta la provincia di Brindisi facendo passare in secondo ordine che la causa è dovuta al fatto che le centrali pubbliche sono ferme e che l’industria manifatturiera, l’artigianato e tante altre attività lavorative hanno dimezzato la loro produzione. Per questo crediamo che la causa non può essere imputata ad un condizionatore in più per provocare i ripetuti disservizi di questi giorni.
Ed allora ritorna in mente l’importanza della gestione della decarbonizzazione, al piano di controllo continuo ed al mancato potenziamento delle linee elettriche gestite da Terna, alla rivisitazione delle necessità delle nuove tecnologie per affrontare il futuro in sicurezza. Per fare questo è necessario sottoporre a manutenzione più spesso e potenziare le cabine elettriche, rimodulare i collegamenti di smistamento di energia in sinergia con le altre aziende produttive del territorio. Allora bisogna tornare ad essere seri e predisporre il cambiamento tecnologico e produttivo con l’autorevolezza e l’attenzione che fino ad oggi è mancata in un confronto responsabile e condiviso e non a senso unico o come avvenuto con Terna senza nessun confronto. Il cambiamento è una cosa seria e le aziende leader del settore elettrico coinvolte come Terna hanno il dovere di impegnarsi di più per il territorio che nel passato a contribuito alla grande alle loro fortune.
Antonio Licchello