Al «Cinema Teatro Impero» c'è «Santa subito»

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Prosegue al Cinema Teatro Impero di Brindisi la rassegna «Narrazioni di genere», un viaggio nell’universo femminile per esplorarne la sensibilità, la fragilità, la forza e le grandi questioni irrisolte, i temi che più investono l’essere donna nel mondo contemporaneo. La rassegna è organizzata in collaborazione con il movimento «Non una di meno» di Brindisi.

Prossima proiezione «Santa subito», venerdì 4 giugno alle ore 19. Posto unico, euro 5. Info 0831 523846 - 388 7256656. Alla proiezione saranno presenti il regista Alessandro Piva, Rosa Maria Scorese, sorella di Santa, Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission, Rubina D’Errico, psicologa del centro antiviolenza «Paola Labriola» gestito dall’associazione «Giraffa». Per la rete «Non una di meno» introdurrà Lia Caprera. Santa Scorese è una ragazza vivace, dalla forte vocazione religiosa, che vive a Bari negli anni Ottanta. Poco più che maggiorenne sogna di diventare missionaria, frequenta assiduamente la Chiesa, affida i suoi pensieri a un diario e a una famiglia che la segue e l’asseconda. Fin quando la sua vita si trasforma in un incubo, per colpa della morbosa attenzione di uno sconosciuto che non smetterà di seguirla e di perseguitarla. Il 15 marzo 1991, al rientro a casa, Santa è accoltellata e muore ad appena 23 anni. Alessandro Piva sceglie con coraggio la via del documentario e, dedicando il suo prezioso e importante film a “coloro che sopravvivono”, sceglie di intervistare proprio loro, i superstiti della tragica morte di Santa Scorese. Sua madre, suo padre, la sorella Rosa Maria, le guide spirituali, le amiche, i parenti, tutti coloro che gravitavano attorno a Santa e rimanevano per loro stessa dichiarazione sorpresi e “contagiati” dal suo entusiasmo. Aveva intrapreso un cammino religioso di cui era convinta, come racconta la voce dolcissima di Federica Torchetti che ne restituisce tutto l’afflato e l’intensità. Di colpo si ritrovò a vivere braccata da un uomo incrociato per caso negli ambienti parrocchiali: le sue denunce non servirono a nulla, la rabbia e l’impotenza non impedirono all’inaccettabile di accadere. Tra femminicidio e martirio, l’imperdibile documentario di Piva racconta la storia di una morte annunciata che forse, fa pensare il film, le istituzioni avrebbero potuto evitare. Avrebbero dovuto evitare.