Consiglio comunale ieri pomeriggio, tornato a riunirsi in presenza, naturalmente solo per i componenti dell'assise e nel rispetto delle misure anti covid. Con 16 voti contrari e 10 favorevoli, è stato bocciato l’ordine del giorno presentato da alcuni esponenti della maggioranza per il taglio del 30% su base volontaria delle indennità spettanti al Sindaco, agli Assessori e al Presidente del Consiglio Comunale. L'ordine del giorno non è passato per i voti della maggioranza, più quello del consigliere di opposizione Ribezzi. "Votare questo ordine del giorno significherebbe tornare ad una politica antica, allo Statuto Albertino, ha detto il sindaco Rossi.
"Lo Stato mi da l’opportunità di fare il sindaco h24 e io questo voglio fare, anche in rispetto dei cittadini che hanno voluto che io facessi il sindaco. Sono in aspettativa nella mia professione perché ho scelto per questi anni di fare il sindaco. Tagliare l'indennità a cosa serve e soprattutto a chi dare quella percentuale di economia. Io al Referendum ho votato no perché credo nell’impegno serio in politica”. Oggi la politica avrebbe potuto riguadagnare la fiducia dei cittadini viste le molte occasioni di scontro ma, così non è stato, ha commentato il consigliere Giuseppe Massaro, uno dei firmatari dell’ordine del giorno. Tutti i 16 consiglieri contrari hanno criticato l’ordine del giorno ma nessuno di loro ha proposto un emendamento che potesse mettere tutti d’accordo, nell’interesse dei cittadini in difficoltà, destinatari degli eventuali ricavi. Se andare dalla parte del cittadino comporta l’esclusione dalla maggioranza, ha poi concluso Massaro, sarò ben contento di essere escluso, pur continuando a fare proposte utili alla collettività.
Fuori dal Comune intanto, la protesta delle famiglie dei bambini residenti nelle zone rurali, che usufruivano del servizio di trasporto scolastico e del personale impiegato fino allo scorso anno.
Su invito del consigliere comunale di Forza Italia Gianluca Quarta, il sindaco ha sospeso i lavori del consiglio per poter incontrare una delegazione dei manifestanti. Rossi si è impegnato a verificare il numero delle famiglie che chiedono una immediata ripresa del servizio per poi valutare la possibilità di ripristinarlo, mentre per quanto riguarda il personale, il sindaco ha garantito che nessuno perderà il proprio posto di lavoro, in quanto saranno comunque destinati a svolgere altre mansioni.