E' stato presentato nei giorni scorsi a Bari il nuovo piano ospedaliero regionale. Erano presenti tra gli altri, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, il direttore Dipartimento Politiche per la salute della Regione Puglia Vito Montanaro e il prof. Pier Luigi Lopalco, responsabile Coordinamento epidemiologico. Per quanto riguarda la provincia di Brindisi, l'ospedale Perrino resterà ospedale Covid con 39 posti letto in terapia intensiva e 19 di semintensiva nel reparto di Pneumologia.
Nel nuovo piano sono stati poi inseriti il Camberlingo di Francavilla Fontana e l'ospedale di Ostuni così da potenziare la rete emergenza-urgenza per fronteggiare una eventuale seconda ondata di contagio da Covid-19. Nell'Ospedale di Francavilla ci sono 8 posti per l'Intensiva mentre ad Ostuni 9 per la semi intensiva nel reparto di Pneumologia, per un totale a livello provinciale, di 55 posti letto. “Abbiamo varato il nuovo piano ospedaliero della Puglia con 1255 posti letto in più raddoppiando le terapie intensive, ha detto il governatore Emiliano. “Siamo riusciti a convincere il ministero a darci questa possibilità, utilizzando le leggi anti Covid, ma questo è un piano ordinario che metterà insieme la salute di tutti i giorni con la resistenza alla seconda ondata di Covid che arriverà ad ottobre. La sanità pugliese in questi 4 anni è quella che è salita di più in tutti i sistemi di verifica, i cosiddetti ‘bersagli’ del Sant’Anna, vecchia e nuova classifica LEA. Tutti i sistemi di controllo sulla qualità della sanità pugliese dicono che negli ultimi 4 anni la Puglia è migliorata più che in qualunque altro periodo della sua storia. Il che non vuol dire che siamo diventati perfetti, ci mancherebbe, perché partivamo da molto indietro, eravamo tra gli ultimi, è stata una fatica terribile, ma la differenza tra rimanere in serie A e retrocedere in serie B è notevole. Noi adesso siamo nella serie A della sanità italiana, ha detto ancora Emiliano e questa cosa non era praticamente mai accaduta prima. Il virus sta girando per il mondo ed è pronto a tornare con tutta la sua forza. Quindi mascherine, distanziamento, al mare, in discoteca, al bar, in famiglia, nelle feste familiari, è fondamentale. Ai pugliesi dico: non abbassate la guardia.”
“La riorganizzazione dei servizi sanitari deve essere considerata nell’ambito di un’unica visione strategica, che mette al centro non le strutture di erogazione, ma le persone, che devono poter trovare un’offerta assistenziale di qualità e sicura in corrispondenza dei propri bisogni di salute, senza frammentazioni o duplicazioni, e senza soluzioni di continuità, sono state le parole del direttore Dipartimento Politiche per la salute della Regione Puglia Vito Montanaro. “Per questo il riordino ospedaliero è solo uno dei tasselli dell’azione di riprogrammazione, che va a comporre il quadro di una sanità riconfigurata anche sul territorio e nei servizi di prevenzione, dove ciascuna area ha la propria funzione, ma in stretta integrazione con le altre, in una logica di rete che unisce i professionisti attraverso i percorsi, dalla prevenzione fino alla assistenza.“Guardando il grafico delle terapie intensive attivate e dei ricoveri è come osservare un aereo costruito mentre sta volando, ha commentato poi il prof.Pier Luigi Lopalco. “È stato un lavoro di squadra pazzesco: sono stati smontati e rimontati interi ospedali, mentre gli ospedali funzionavano, in una situazione di lockdown. Mentre si costruivano posti letto, c’erano le persone che avevano bisogno di posti letto di terapia intensiva. Ma ce l’abbiamo fatta a non saturare i reparti, abbiamo avuto sempre un margine di sicurezza. Nell’ultima settimana, il sessanta per cento dei casi è stato rilevato con il contact tracing, con l’enorme lavoro dei dipartimenti di prevenzione, con una professionalità che tutti ci invidiano. Il lavoro di ricerca attiva è partita dall’inizio. Così abbiamo potuto risparmiare sui tamponi, senza sovraccaricare i lavoratori e andare mirati con il tracciamento. La Puglia, ha detto ancora Lopalco, è stata l’unica regione del sud a non fare nemmeno una zona rossa, che significa sigillare con l’esercito i comuni. Questo è stato possibile proprio grazie all’attività di contact tracing. In questi giorni l’aumento dei casi era previsto, anche se è arrivato un po’ in ritardo. I casi stanno aumentando lentamente. Era nelle cose: non era possibile riaprire la circolazione senza avere casi importati. Ma li stiamo individuando e bloccando con i tracciatori e la rete dei laboratori.” Lopalco ha poi voluto fare una precisazione in merito al tasso di mortalità in Puglia, ribadendo che non è stato più alto rispetto al resto di Italia. “La letalità è uguale a tutte le altre regioni, ha detto, anche del Sud. Scontiamo leggermente, soprattutto nella prima fase, diversi casi di ultranovantenni, per i quali questa malattia ha un tasso di letalità molto alto”.