Egregi Tutti,
Torniamo a scrivere ad una settimana dallo spostamento dei bronzi di "Punta del Serrone"e questo per diversi motivi:
- non avendo avuto risposta alla nostra relativa allo stesso oggetto del 14 dicembre 2019;
- avendo appreso dell’iniziativa relativa all'esposizione a Palazzo Pitti di Firenze di uno dei reperti bronzei conservato presso il Museo "F. Ribezzo";
- avendo appreso da “Il Quotidiano di Brindisi” del 16.12.2019 che, a monte della decisione del Soprintendente Piccarreta, vi è il fatto che i reperti in questione non sono ancora oggetto di deposito statale, considerando le diverse competenze coinvolte per effetto della legge "Delrio".
Per quanto attiene al primo punto siamo ben lieti che i reperti brindisini siano apprezzati fuori dal contesto di rinvenimento; tuttavia, riteniamo che questi sforzi debbano riguardare, in primis, degli investimenti sul Museo e sul suo patrimonio, al fine di rafforzare il legame con il territorio, uno dei valori universalmente assegnati a questi presìdi culturali che non possono essere riconoscibili solo grazie ad iniziative episodiche ed alla produzione di mostre temporanee, ma devono avere un articolato programma che metta al centro la conoscenza e l’educazione alla storia e all’arte, non la vetrina turistica. In questo senso tutte le Istituzioni devono collaborare a nostro avviso per nutrire il rapporto con il territorio, magari provvedendo affinché il Museo abbia condizioni ambientali congrue e possa proporre nuovi allestimenti, considerando che le collezioni non vengono movimentate da più di dieci anni.
Per quanto attiene, poi, alle affermazioni relative al mancato trasferimento di competenze dei reperti statali riportate nell’articolo citato, in assenza di elementi e di risposte, pur non appassionati a vicende
ASSOCIAZIONE BRINDISI E LE ANTICHE STRADE
Associazione Accreditata presso l’Associazione Europea delle Vie Francigene(AEVF)
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burocratiche che pensavamo risolte da tempo, possiamo dire di avere compreso meglio la preoccupazione della Soprintendente che non risiedeva soltanto nei rischi derivati dall'ordigno bellico inesploso.
Ovvero, ci viene da pensare che nel Museo "F.Ribezzo" non sussistano le condizioni formali e sostanziali per conservare e valorizzare i reperti statali ed, in particolare, quelli bronzei per cui, per esempio, è necessario uno speciale impianto di climatizzazione. E questo ci lascia sorpresi e più che mai convinti di insistere perché si faccia presto ad assicurare, come è giusto e normato, che tali condizioni vengano create senza indugio in modo da consentire di ricollocare i bronzi al loro posto, così come di gestire il patrimonio statale nel suo insieme. Recuperare in tempi brevi questo vuoto burocratico potrà rappresentare pure un risultato positivo e sinergico di tutti gli attori in campo; dare risposte certe e trasparenti sulla procedura e sulla "data di rientro" dei bronzi ci appare come un atto dovuto non a noi, ma ad una Città.
Ora, senza alcuna pretesa di sostituirci a nessuno, non crediamo che la sezione subacquea del Museo "F.Ribezzo", fiore all’occhiello dell’istituto possa rimanere nelle condizioni che proviamo a documentare, allegando qualche foto scattata in questi giorni in cui si nota persino la mancanza di segnaletica che motivi l’assenza dei reperti ed il loro «impacchettamento».
Ad ogni modo siamo certi che rimane a cuore delle SS.LL. tutelare e valorizzare questo importante tassello della nostra storia e ci aspettiamo che il ritorno dei bronzi sia accompagnato da un importante piano di iniziative, con investimenti duraturi che aiutino tutti a superare la scia di polemiche del momento.
Attendiamo, quindi, fiduciosi un celere riscontro anche a questa lettera dal Soprintendente e da chi tra i destinatari riterrà di fare almeno questo "regalo" ai brindisini, ovvero "ascoltare" il territorio e, perché no?, al di là di polemiche e ruoli, apprezzare l’impegno profuso da associazioni come le nostre.
In attesa, speriamo non per molto ancora, inviamo i nostri saluti.
Brindisi, lì 20.12.2019
Il Presidente dell’Associazione
“Brindisi e le Antiche Strade”
Rosalba Barretta (Detta Rosy)
Si uniscono alla Nostra richiesta
Società Storia Patria per la Puglia – Sezione di Brindisi
Prof. Giacomo Carito
