Dalla provincia di Lecce ci sono state richieste per 30 milioni di euro di minibond con l'obiettivo di continuare ad innovare e a potenziare l'offerta nelle biotecnologie, nell'Information technology e nel turismo. È la rivoluzione innescata dal Fondo Minibond, lo strumento fortemente voluto dalla Regione Puglia e dalla sua società in house Puglia Sviluppo, realizzato con il supporto di UniCredit e il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti. Il Fondo Minibond permette alle piccole e medie imprese di sviluppare i propri progetti di investimento e di crescita, attraverso l'ingresso nel mercato dei capitali. A fine ottobre è stato annunciato l'aumento delle risorse da 25 a 40 milioni. Dunque con garanzie pubbliche per 40 milioni di euro, i minibond svilupperanno almeno 160 milioni di investimenti da parte delle piccole e medie imprese.
Ad oggi sono 10 le manifestazioni di interesse già candidate all'emissione di minibond per quasi 66 milioni di euro e di queste sono tre quelle della provincia di Lecce, le altre di Bari, Brindisi, Foggia e Napoli, con investimenti rigorosamente in Puglia. Ma è proprio la provincia di Lecce ad esprimere le richieste di maggior valore: 30 milioni di euro in tutto, quasi la metà del totale. I numeri sono stati illustrati nel corso dell'incontro promosso da Confindustria Lecce, Ordine dei Dottori Commercialisti e Fondazione Messapia su "Lo strumento dei Minibond: tutte le opportunità per le imprese". Ai lavori sono intervenuti tra gli altri, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, il presidente di Confindustria Lecce Giancarlo Negro, Giuseppe Venneri, presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Lecce, Fabio Corvino, presidente Fondazione Messapia e Andrea Vernaleone, vicedirettore generale di Puglia Sviluppo. Le conclusioni sono state affidate al direttore generale della Società, Antonio De Vito.